Diritti tv Serie A, pubblicato il bando. Ipotesi Canale della Lega

Dazn

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La Lega ha pubblicato il bando per i diritti tv del triennio 2021-2024 di Serie A. Diverse sono le novità rispetto ai precedenti bandi: innanzitutto l’idea è quella di proporre una maggiore flessibilità per l’acquisizione dei diritti televisivi (per “piattaforma” o “mista”) e, in extrema ratio, la possibilità di proporre il tante volte citato “Canale della Lega”.

Al di là dei tecnicismi, i tifosi si stanno ponendo la domanda su dove potranno guardare le gesta dei proprio beniamini in televisione. Trovare la risposta è ancora complicato, ma le tempistiche di vendita sono ravvicinate ed è per questo che non ci vorrà così tanto tempo per avere un quadro chiaro. Sky, storico partner nella trasmissione dei match di A, parteciperà senza dubbio all’asta. Lo stesso vale per Dazn, piattaforma che ha debuttato in Italia proprio dopo la partecipazione (ed alla acquisizione) avvenuta nel precedente bando e riferito al triennio 2018-2021. Possibile anche la partecipazione alla gara di Amazon che, dopo essersi accaparrata i migliori match del mercoledì di Champions League, potrebbe fare il bis con il massimo campionato italiano.

L’OBIETTIVO DELLA LEGA

Lega si è posta l’obiettivo dichiarato di 1,15 miliardi di euro a stagione. Nello scorso anno bando, che ha visto l’uscita di Mediaset dal mondo della pay tv chiusa, si è riusciti a raggiungere (con grossa fatica) quota 973 milioni. Paolo Dal Pino e l’ad Luigi De Siervo, dirigenti della Lega, hanno cercato di rendere il bando quanto più dinamico possibile, senza particolari vincoli.

LA TIPOLOGIA DI PACCHETTI 

Come detto inizialmente, la flessibilità è l’aggettivo più appropriato per questo nuovo bando: la prima, che è quasi un tuffo nel passato (utilizzata quando era di scena il duopolio Sky-Mediaset Premium), è rappresentato dalla tipologia per “piattaforma”. Con questa modalità, ogni soggetto interessato potrà presentare un’offerta per la piattaforma in cui opera. In sostanza, potrebbero esserci tre soggetti distinti che trasmettono tutte e 380 partite di Serie A.

La “spesa” ammonterebbe a 500 milioni di euro per chi vorrà acquisire i diritti satellitari, 400 milioni per il digitale terrestre e 250 milioni per i diritti internet. Sky, che è presente su e tre le tecnologie, dovrebbe spendere 900 milioni di euro per avere tutta la Serie A su satellite e digitale terrestre. L’azienda di Comcast potrebbe anche acquisire i diritti internet ma non in esclusiva (vincolo imposto dal Consiglio di Stato), quindi sarebbe obbligata nel caso a rivendere ad altro soggetto i diritti per tale modalità.

L’altra tipologia di vendita è quella “mista”. In questo caso vi è la presenza di tre pacchetti. Questa è la stessa modalità prevista dal bando precedente. Quindi, chi acquista i pacchetti lo fa in esclusiva assoluta per ogni piattaforma distributiva: Il primo pacchetto prevede 266 partite in esclusiva per satellite, digitale e internet (750 milioni), il secondo 114 partite sempre per satellite, digitale e internet (250 milioni) e uno da 114 partite solo per internet (150 milioni).

Inoltre nel bando è prevista la possibilità di creare un canale tematico gestito in proprio: il canale Lega potrà produrre e distribuire i contenuti, aprendo a un partner che collabori all’affare. I diritti tv Serie A potrebbero avere una collocazione anomala.

I tifosi dovranno attendere qualche mese per capire a quale piattaforma abbonarsi.