La telenovela di mercato dell’estate sembra essere giunta al termine. L’arrivo di Alvaro Morata alla Juventus, di fatto, chiude il maxi scambio in corso tra Torino, Roma e Napoli. Dopo esserci stato vicinissimo (con tanto di visite mediche a Saint Moritz), Arkadiusz Milik non vestirà la maglia giallorossa. Al contrario di Edin Dzeko, che pare ormai destinato a proseguire la sua avventura a Roma. Una città che sembrava dover lasciare per la terza volta, ma che per la terza volta non lo lascia andare.

London calling

La prima volta è il Chelsea tentare il bosniaco, ma soprattutto la Roma, alla ricerca di liquidità in entrata. È il gennaio del 2018, e con i Blues sembra tutto fatto per il doppio colpo Emerson-Dzeko. Il centravanti giallorosso pare tentennare, forse affascinato dalla possibilità di tornare a giocare in Premier League, con una squadra ambiziosa come il Chelsea di Conte. Che Edin Dzeko se lo ricorda bene anche per la doppietta siglata a Stamford Bridge nel pazzo 3-3 dell’ottobre precedente. Nella Città Eterna si vivono giorni infuocati. Dopo un Sampdoria-Roma in cui Dzeko parte titolare ed evita una sconfitta a tempo praticamente scaduto, il ds Monchi prova a fare il pompiere: “Dzeko e con noi e siamo contenti. Le offerte che ci sono arrivate finora per lui non ci soddisfano“. Passa qualche altro giorno. La Roma accetta l’offerta dei Blues, che però non soddisfano le richieste economiche del bosniaco. Alla fine, l’unico giallorosso a prendere la via di Londra è Emerson. Edin Dzeko resta nella Capitale. Proprio lui dirà poi di non essere stato convinto dalla destinazione, e di voler continuare a giocare la Champions League. Proprio lui, che tra marzo e aprile risulterà fondamentale nella storica cavalcata fino alle semifinali.

Luci a San Siro?

L’estate successiva è il turno dell’Inter avvicinare Dzeko e la Roma. Esattamente come un anno e mezzo prima, anche stavolta a metterci lo zampino è Antonio Conte, che vede nel bosniaco il partner ideale di Romelu Lukaku. Inizia un tira e molla che vede la Roma chiedere 20 milioni e l’Inter decisa a non sborsarli. Intanto, a Trigoria, Paulo Fonseca e compagni pressano il numero 9 e, alla fine, lo convincono a restare, firmando anche il rinnovo di contratto. Lo confesserà, ancora una volta, lo stesso centravanti, aggiungendo che anche la sua famiglia abbia giocato un ruolo importante nella decisione finale. La stagione dei giallorossi sarà a dir poco altalenante, per non dire deludente, ma a gennaio Edin Dzeko erediterà la fascia di capitano da Florenzi, volato a Valencia. Una scelta perfettamente in linea con quanto successo in estate. Dzeko e la Roma sembrano dunque destinati a camminare insieme ancora a lungo.

L’ultimo ballo

Ma, a provare a dividerli per la terza volta, arriva la Juventus. In un momento di grande difficoltà per la Roma, alle prese con il cambio di proprietà e un non più rinviabile tentativo di risanamento, Edin Dzeko finisce nella lista dei cedibili. Come Conte, anche Andrea Pirlo lo vuole al centro del suo attacco. La trattativa che porta il bosniaco sotto la Mole è piuttosto semplice, e infatti si chiude in fretta. Al contrario di quella tra Roma e Napoli per Milik. Della quale, alla fine, non se ne fa niente. Il valzer delle punte finisce. La musica si ferma, i ballerini tornano verso i propri tavoli, i musicisti ripongono gli strumenti. Ma prima della mezzanotte ci sarà ancora tempo per un ultimo ballo. Quello che, domenica sera, vedrà sulla pista dell’Olimpico Roma e Juventus. Con Edin Dzeko in campo, da capitano e, soprattutto, da giallorosso. Nonostante tutto e tutti, le strade di Edin Dzeko e della Roma tornano a convergere. E forse, vista anche l’età del bosniaco, stavolta per sempre.