Edouard Mendy, dal nulla alla finale di Champions League

Edouard Mendy

Photo by Elli Birch/IPS/Shutterstock

Fino a questa stagione Edouard Mendy non era conosciuto da molti in Italia. Da quando è arrivato al Chelsea ed ha conquistato la titolarità, però, le cose sono cambiate. Il portiere senegalese dei Blues ha una storia molto particolare in cui le abilità tecniche si uniscono ad una grande tenacia. Mendy è cresciuto nel Le Havre, in Francia, ma dal 2011 al 2014 ha giocato tra la terza e la quarta divisione francese al Cherbourg. Titolare solo nell’ultima stagione ha due proposte: la società gli promette un posto da titolare, un agente dice di volerlo portare in campionati ben più importanti. A 22 anni Mendy segue la seconda e subisce il raggiro dell’agente. Si ritrova così senza un lavoro e con una famiglia da mantenere fino a quando, l’anno dopo, non arriva l’opportunità di andare al Marsiglia come quarto portiere.

All’OM Mendy gioca solo qualche partita nella squadra B, sempre in quarta divisione prima di trasferirsi al Reims. Lì scende in campo in Ligue 2. Un anno da riserva per poi prendersi la titolarità nell’anno della promozione. Il portiere senegalese, ormai 26enne, sembra sbocciato. In Ligue 1 conferma le sue capacità e nel 2019 lo acquista il Rennes. 33 partite tra campionato, coppa e Europa League e 31 gol subiti. Il Chelsea e Cech lo scelgono come vice di Kepa Arrizzabalaga e lo pagano al club francese 26 milioni. Parte in panchina, alla fine si conquista la titolarità e non la perde più. 40 partite in stagione, solo 26 gol subiti. Questa sera si giocherà il match più importante della sua carriera: la finale di Champions League.

Il Manchester City è l’ultimo ostacolo per un ragazzo diventato uomo che solo 7 anni fa era in coda all’ufficio di collocamento. Una storia di sacrifici, di rinunce e di scommesse non sempre andate bene. Edouard Mendy, però, ci ha sempre creduto e, indipendentemente da come andrà stasera, avrà raggiunto il suo obiettivo.