Eriksen e la nuova vita all’Inter: “Io e Conte ci capiamo”

Eriksen Serie A

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Christian Eriksen ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di DAZN. Il centrocampista danese ha parlato della sua nuova vita con la maglia dell’Inter, dopo un anno di Italia totalmente da cancellare. Tutto è cominciato dalla punizione magistrale realizzata contro il Milan in Coppa Italia: “La percezione è che lì le cose fossero cambiate. Dall’esterno sembrava una specie di risveglio, ma non per me. Sembrava quasi: ‘Guardate, sa ancora tirare le punizioni, non è sparito’. Ho capito subito che la palla stava andando nella direzione giusta. Quando calcio una punizione per me è sempre la stessa routine: faccio cinque passi indietro e poi guardo il pallone. Si tratta di sapere dove colpire la palla e per prima cosa mandarlo oltre alla barriera”.

Sul nuovo ruolo: “Non so se si tratta di un nuovo Eriksen o di quello vecchio che gioca un po’ di più. Il modulo che utilizziamo mi costringe a giocare un po’ più basso e dunque anche a recuperare palloni in fase difensiva. Mi sono dovuto adattare rispetto al solito. Piano piano ho imparato e ora so bene come devo giocare. Sono qui da un anno e ogni giorno cerco di fare ciò che mi chiede il mister. Io e Conte dovevamo conoscerci meglio, ora io conosco meglio lui e viceversa. Questo rende più facile capire come vuole che interpreti la partita. Con il doppio play ora Brozovic è meno solo. Sta al mister decidere come schierarci, se avete notato non giochiamo sempre allo stesso modo. Dipende dall’avversario”. 

Sull’atteggiamento: “Quando sei negli ultimi minuti di una partita e stai vincendo devi lottare. È una cosa che mi è rimasta impressa dalla gara dei quarti di Champions del Tottenham contro il Man City: non ho rinviato e loro hanno segnato. Il VAR ha rimesso a posto le cose ma a me sono rimasti gli incubi. Per questo ci ho pensato quando all’Inter ho anche spazzato via qualche pallone”.

Sul rapporto con Romelu Lukaku: “Sappiamo dove si trova in campo e il passaggio verso la porta cerchiamo di darglielo un po’ tutti. Io e lui abbiamo un buon rapporto, è un gigante buono. Sta facendo cose incredibili, nemmeno in Premier giocava così e io ci ho giocato spesso contro”. A proposito della lotta al titolo: “Scudetto? È stata una delle prime parole che ho imparato. Ma possiamo solo sognarlo fino a che non lo avremo vinto”.