Fiorentina, Sottil: “Ringrazio il club, lavoro per essere il titolare”

foto Daniele Buffa/Image

E’ tornato dal presti al Cagliari ed ora vuole conquistare la Fiorentina. Riccardo Sottil è pronto a convincere Vincenzo Italiano a farlo partire nell’undici titolare della squadra viola. Le sue parole, raccolte da Fiorentina.it, sono state espresse in conferenza stampa: “L’anno di Cagliari mi è servito tantissimo. Ho avuto un allenatore molto bravo come Di Francesco, poi ho avuto un infortunio, e ho dovuto saltare la seconda parte di stagione. Sono cresciuto, mi è servito fare questa esperienza. Adesso mi sono rimesso a disposizione di Italiano, che è un allenatore che ha portato nuovi concetti e nuove idee, cose che erano un po’ mancate in questi tempi recenti. Siamo entusiasti di poter lavorare con lui, ha portato richieste diverse rispetto a chi c’era prima. Io in campo vado sempre spensierato, cercando di divertirmi, e giocare con gioia”.

Con il contro-riscatto pagato dalla Fiorentina, c’è stato un attestato di stima per Sottil:“Cercherò di ripagare la società, per questa fiducia, con tanto lavoro. Io e Vlahovic ci conosciamo da tanti anni. Io ero in Primavera, lui era arrivato da poco. Da almeno tre anni conosciamo bene le nostre qualità, e ci intendiamo bene. Siamo anche molto legati fuori dal campo. Sono giovane, ho 22 anni, ogni anno si imparano cose nuove. Italiano è un allenatore con idee molto offensive, tante verticalizzazioni, e ovviamente chiede gioco, palleggio, movimenti degli esterni, svariare, e penso che a fare l’esterno con lui ti diverti. Si vede che c’è una bella intesa di squadra, e ovviamente, come tutti, chiede anche un’attenzione alla fase difensiva”.

L’obiettivo, ovviamente è quello di diventare il titolare fisso della Fiorentina: “Ogni allenamento e ogni settimana cercherò di mettere il mister in difficoltà col lavoro. E’ un mio obiettivo per quest’anno essere nell’undici titolare, ma come per ogni giocatore, sempre. Però, sì, è un mio obiettivo per questa stagione. Io erede di Chiesa? E’ una cosa che spesso ritorna. Io penso che ogni giocatore sia diverso dall’altro, con caratteristiche diverse. Non mi turba questa cosa, ho avuto un bel rapporto con Chiesa, che è diventato davvero un grande giocatore. Non penso a questi paragoni”.