Il piano dei Friedkin per ristrutturare la Roma

Il primo mese di vita della Roma targata Friedkin è stato tutt’altro che semplice. Tra le inevitabili questioni societarie e le assurde vicende di campo, i nuovi proprietari del club giallorosso stanno incontrando diverse difficoltà a far decollare il loro progetto. Ora, però, sembrano voler accelerare il processo di ristrutturazione del club, a partire proprio dai quadri dirigenziali.

Come riporta Roma Press, Dan e Ryan Friedkin sono volati ieri nel Principato di Monaco per affari riguardanti sia la Roma che The Friedkin Group. Per quanto concerne i colori giallorossi, i due sono alla ricerca di figure all’altezza della nuova struttura societaria che intendono costruire. La prima figura da identificare è quella da affiancare a Ryan Friedkin, che seguirà più da vicino la Roma, stabilendosi proprio nella Capitale. Nonostante la fiducia accordatagli in sede di passaggio di proprietà, l’attuale CEO della Roma, Guido Fienga, è in forte discussione. I Friedkin preferirebbero infatti una figura con una più solida preparazione calcistica e una maggiore conoscenza del panorama sportivo europeo.

In tal senso, tra i principali candidati ci sono nomi del calibro di Giovanni Malagò, attuale presidente del CONI, e Umberto Gandini, già CEO della Roma dal 2016 al 2018. Stando al sito, tuttavia, per entrambi non ci sarebbero ancora stati contatti formali. Ma la ricerca non si ferma al CEO. Nella nuova Roma dei Friedkin pesa infatti l’assenza di un vero e proprio direttore sportivo. Ruolo per cui scendono le quotazioni di Fabio Paratici e salgono, invece, quelle di Ralf Rangnick, nome che attira sempre di più la proprietà giallorossa. Il nuovo ds, in ogni caso, non arriverà prima del 5 ottobre, giorno di chiusura del calciomercato.

C’è infine da sciogliere il nodo del direttore generale della nuova Roma. Nonostante le voci continuino a rincorrersi, i Friedkin non sembrano intenzionati a riportare a Trigoria Francesco Totti. La priorità del club, per ora, è solo quella di ricucire lo strappo consumatosi ormai più di un anno fa tra la bandiera giallorossa e l’ex proprietario, James Pallotta.