Il piano di Laporta per tornare a guidare il Barcellona

OneFootball - (Photo by Jamie McDonald/Getty Images for Laureus)

Dopo l’addio del presidente Bartomeu e, consequenzialmente, il terremoto che ha colpito la governance del club catalano, iniziano a muoversi i tasselli del puzzle che porteranno alla nuova guida societaria del Barcellona. La nota testata Marca ha fatto il punto delle strategie che ruotano attorno ai vertici del club. Dai candidati Victor Font, Xavier Vilajoana  e Toni Freixa, al nome forte dello scenario governativo azulgrana. L’uomo che punta a a riconquistare la presidenza del Barcellona, Joan Laporta.

I successi di Laporta

Marca espone un quadro preciso che, inevitabilmente, mette in luce il piano di colui che ha guidato il club dal 2003 al 2010. Secondo gli spagnoli, l’ex presidente sarebbe forte di un consenso popolare che lo rivorrebbe alla guida del club. Laporta, durante la sua presidenza al Barcellona, ha visto il suo club ottenere 12 titoli, di cui 8 nazionali e 4 internazionali. L’ex presidente, infatti, si è reso artefice della conquista di 4 scudetti spagnoli (2004/05, 2005/06, 2008/09, 2009/10), 1 Copa del Rey (2008/09), 3 Supercoppe di Spagna (2005, 2006, 2009), 2 Champions League (2005/06, 2008/09), 1 Supercoppa Uefa (2009) e 1 Mondiale per Club (2009). Laporta ha stabilito il record di 6 titoli in un anno, nel 2009.

Laporta fu protagonista dell’accordo con Unicef, nel 2006. Il club catalano, in ossequio alla tradizione che suggeriva di evitare sponsor sulla divisa da gioco, decise di siglare una collaborazione con il Fondo della Nazioni Unite per l’Infanzia. All’addio del presidente Laporta, il club sposò una linea differente che condusse ad onerosi accordi con Qatar Foundation e Qatar Airways.

Laporta si rese celebre, per aver colmato il doloroso gap con gli odiati rivali del Real Madrid. Sotto la guida di Joan Laporta, infatti, il club riuscì a riemergere dal disastro economico ereditato dalle gestioni precedenti, nonché riconquistare l’ambita Champions League che mancava da 13 anni. La squadra si contornò di stelle come Ronaldinho, Xavi, Puyol, Iniesta, ed Edmilson andando a contrastare, quello che, era stato lo strapotere dei rivali galacticos.

La nuova strategia 

L’avvocato Laporta, punta al ritorno ai vertici di un club, attualmente, in un contesto molto delicato, sia da punto di vista dei risultati, sia da quello economico-finanziario inevitabilmente influenzato dalla situazione pandemica globale. Difficoltà e contesti già fronteggiati nel 2003. Marca sottolinea di come l’ex presidente punti sul fattore mediatico della “revoluciòn”. Un cambio totale di mentalità e di visione generale per riportare il Barça nell’olimpo, da esso guidato, nel corso dei decenni passati. Joan Laporta, inevitabilmente, non vuole commettere gli stessi errori che lo portarono alla sconfitta nel 2015, proprio contro il presidente uscente Bartomeu, forte di aver costruito l’asse stellare Messi-Suarez-Neymar che aveva appena conquistato la Champions League.

I giornalisti spagnoli enfatizzano la fitta rete di rapporti che, l’ex presidente, starebbe consolidando per presentarsi al voto in assoluta dominanza. Dagli ipotetici futuri soci della Giunta a personaggi di spicco del panorama calcistico. Si va da Jordi Cruijff all’ex segretario tecnico del Barcellona Eric Abidal. Da José Alexanco ai super procuratori Jorge Mendes e Mino Raiola. 

Laporta non vuole commettere l’errore del 2015, quando si presentò con un entourage incerto ed un progetto instabile. Rischio presente anche di questi tempi, data la celerità del rivale Victor Font nell’arruolare un significativo ed emblematico gruppo di sostenitori, tra cui l’ex stella Xavi.

Inevitabilmente, l’aspetto politico si interseca con quello societario. La recente ascesa del movimento indipendentista catalano, può rivelarsi una carta vincente per Laporta, anch’egli indipendentista da sempre. Nonostante ancora non si sia entrati nella fase viva della disputa elettorale, alcuni ambienti mediatici hanno già indicato Laporta come favorito al successo. L’ex presidente sta pianificando i parametri della “battaglia”, per riconquistare il Barcellona e la sua presidenza e, inevitabilmente, per riportarlo in cima al mondo.