Il PSG di Pochettino prende forma: futuro senza Mauro Icardi?

C’è anche lo zampino di Mauro Icardi, nella vittoria del secondo PSG di Pochettino contro il Brest. I parigini vincono 3-0, e accorciano sul Lione, che a Rennes acciuffa in rimonta il pareggio (2-2) cha vale il titolo di campioni d’inverno (o d’autunni, come si dice in Francia). Convince il PSG, perché l’avversario, al di là del blasone, è tutt’altro che banale. Il Brest naviga a metà classifica, e arriva al Parco dei Principi senza nulla da perdere. Ci mettono poco, gli uomini di Pochettino, a passare in vantaggio: dopo 16′ la sblocca Kean. Un lampo in un primo tempo senza grosse emozioni. Nel secondo parte addirittura meglio il Brest, almeno fino a quando Pochettino non inizia a dare fondo alle risorse di cui dispone in abbondanza.

Al minuto 65 entra anche Mauro Icardi. Che in questa prima parte di stagione il campo l’ha visto davvero poco, frenato prima dal Covid, poi dagli infortuni. Ci mette appena 16 minuti a ricordarsi di essere uno dei migliori attaccanti d’area al mondo. Il lavoro grosso, come gli capita spesso, lo fa Mbappé, che sulla sinistra si libera di mezza difesa del Brest nello stretto, prima di servire al centro l’argentino. Che, di piatto destro, batte il portiere sul secondo palo e chiude la partita. Presto per dire se Mauro Icardi sia tornato, specie dopo un’assenza tanto prolungata, ma di certo la concorrenza al PSG resta altissima. Normale, è così da quando è arrivato a Parigi, trovando di fronte a sé gli intoccabili Mbappé e Neymar, ma anche Cavani.

In estate, con l’addio dell’uruguaiano, sembravano aprirsi spazi importanti per Mauro Icardi che, però, adesso deve fare i conti con un altro concorrente: Kean. Che, per la seconda volta consecutiva, è partito nell’undici titolare di Pochettino. Non una scelta definitiva, ma un indizio forte sul ruolo dell’argentino nel PSG del futuro. Un ruolo non da comprimario, ma neanche da protagonista. Specie se, come ventilato dall’Inghilterra, i parigini dovessero puntare su altro argentino, il “Kun” Agüero. In scadenza con il Manchester City, è un pallino da sempre di Pochettino. Difficile strapparlo a Guardiola, che lo ritiene centrale nel progetto dei Citizens, ma non impossibile. E Mauro Icardi? Se dovesse finire ai margini, potrebbe tornare in Italia, con tutti i se del caso. Dal costo del cartellino allo stipendio monstre, sarebbe comunque un’operazione difficile e alla portata di pochi.