La prima partita ufficiale di un club ucraino: la Dinamo Kiev torna alla ‘normalità’

Dinamo Kiev Youth League

(Photo by Vasile Mihai-Antonio/Getty Images)

Può esistere la normalità mentre la tua famiglia, i tuoi amici e parenti si trovano in un territorio che è in guerra? No, senza dubbio. Il pensiero andrà in ogni caso lì, all’Ucraina, a chi è rimasto ed a chi non c’è più. Ma nella partita della UEFA Youth League tra Dinamo Kiev e Sporting Lisbona è andata in scena per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa una partita ufficiale di un club ucraino.

Per ovvi motivi non si è giocato in Ucraina, ma in campo neutro, allo Stadionul Giuleşti – Valentin Stănescu di Bucharest, in Romania. La squadra allenata da Igor Kostiuk ha perso per 1-2 ed è stata eliminata, dopo essersi qualificati agli ottavi vincendo ai calci di rigore contro gli spagnoli de La Coruna il 9 febbraio, prima della guerra. Il match era finito 2-2 nei tempi regolamentari dopo che Tsarenko e Yatsyk avevano pareggiato due volte le reti di Najera e Lopez.

Dinamo Kiev, i giovanissimi che partecipano alla Youth League

Si tratta di ragazzi con un’età media di 18 anni, composta dai giovanissimi di diciassette anni come  Yeremenko, Tsarenko, Melnichenko o Gorbach fino ad arrivare ai ‘più grandi’, come Morgun, Vivcharenko, Brazhko, Bol, i quali hanno tra i 19 ed i 20 anni. E poi ancora Benediuk, Diachuk, Malysh, Yatsyk, Voloshyn, Bliznichenko: tutti ragazzi ucraini che per la legge marziale imposta in patria dovrebbero rimanere in Ucraina per combattere contro l’invasore russo (dai 18 ai 60 anni), ma ai quali è stato data, per fortuna, l’opportunità di tornare a calcare un campo di calcio e di ritrovare, almeno per 90 minuti, una sorta di normalità. Nel cuore, poi, il peso di rappresentare dei colori ed una nazione per la prima volta dall’inizio della guerra, mentre il campionato è stato fermato ed i playoff di qualificazione ai prossimi Mondiali sono stati spostati in estate.

La prima partita ufficiale di una squadra ucraina: un ritorno alla ‘normalità’

Vikentiy Voloshyn, in campo nella partita contro lo Sporting, è nato a Kiev, nella capitale, una delle tante città che ha subito i bombardamenti più duri dall’inizio della guerra (circa 300 morti e 1000 feriti nei resoconti di fine marzo). Il 20enne Volodymyr Brazhko, autore del gol del 1-2, è nato invece a Zaporizhya, dove nell’ospedale militare della città curano i soldati russi insieme ai soldati ucraini. Dal 24 febbraio ad oggi, nella clinica sulla riva sinistra del Dnepr sono stati portati 600 feriti, riporta La Repubblica. Città che si trova a sud di Dnipro e a nord di Nykopol, entrambe città bombardate, mentre Zaporizhya presenta una delle tante centrali nucleari che si trovano in Ucraina e quindi obiettivo fondamentale per i russi.

Nel mezzo della guerra, c’è il calcio, uno degli sport più seguiti nel mondo, che riunisce in nome della pace. Tante le iniziative in giro per il mondo contro l’invasione della Russia, per dire no alla guerra. Ed ora c’è la partita di Youth League, il primo appuntamento ufficiale di una squadra ucraina nel calcio. Saranno previste delle amichevoli tra lo la Dinamo Kiev ed altre squadre (la prima in programma a Istanbul con il Galatasaray), ma nel frattempo i giovani del club della capitale ucraina lanciano un messaggio di ‘normalità’, tornando a giocare a calcio senza dover pensare alla guerra, ma solo a tirare un pallone, segnare, esultare per un gol.