Inter, Conte: “C’è chi spera che il nostro lavoro si distrugga”

Conte

(Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Ripartire. Questa la parola d’ordine per l’Inter di Antonio Conte, eliminata dalle competizioni europee dopo il deludente pareggio contro lo Shakhtar nel match di mercoledì in Champions League.

Domani, nel lunch match dell’undicesima giornata di Serie A, i nerazzurri sono attesi dalla trasferta di Cagliari. Nella consueta conferenza stampa della vigilia, il tecnico salentino ha presentato la gara.

Una gara tosta e difficile, contro di loro lo è sempre. Dobbiamo essere bravi ad arrivare nel modo giusto fin dall’inizio. L’uscita in Champions è stata dolorosa per me e per i calciatori. Ci credevamo, avevamo rimesso in piedi la qualificazione dopo il Madrid, ed è dispiaciuto uscire così. Ora rialziamo la testa, il morale non è alle stelle perché è giusto che ci sia dolore, ma sappiamo che bisogna affrontare subito la prossima gara nel miglior modo“.

Sui singoli. “Vidal è ancora out, ha ripreso a lavorare, ha avuto un problema muscolare e bisognerà riportarlo nelle migliori condizioni rispettando i tempi che non sono lunghi, ma richiedono pazienza. Chi ha detto che Eriksen non sta migliorando? Magari voi lo vedete solamente nella partita giocata: il compito dell’allenatore è portare tutti al miglioramento. Christian sa benissimo che lavoro con grande onestà intellettuale e cerco sempre di migliorare tutti i miei giocatori, da chi ha 18 anni al più vecchio: io sto lavorando con lui cercando di migliorarlo in alcuni aspetti. A volte posso riuscirci in modo più evidente, altre meno: ma il mio compito è far crescere tutti i calciatori, anche Christian. Magari ci vorrà più tempo: arriverà magari il momento in cui sboccerà e mostrerà i miglioramenti“.

Infine, un messaggio al popolo interista. “Non prestiamo il fianco a chi in questo momento sta godendo e spera che si distrugga ciò che si sta cercando di creare dopo un anno e mezzo di lavoro. Vedo troppa negatività, gli altri stanno accorgendosi quanto di buono stiamo facendo per il futuro. Stiamo compatti e uniti, l’anno scorso siamo arrivati secondi sia in Italia sia in Europa League, con la semifinale in Coppa Italia. Siamo tornati ad essere credibili, capisco che c’è impazienza dopo dieci anni senza trofei, ma quando inizi a lavorare ripartendo dalle fondamenta, serve il giusto tempo. Una volta costruita la base, si può pensare al grattacielo che meritano i tifosi dell’Inter”