Editoriali

Inter, meglio pazza che scarica: la comunicazione di Marotta per tutelare il mercato

Impossibile pensare che sia finita qui. Marotta è convinto che il meglio debba ancora venire, o meglio debba ancora cominciare. Specialmente sul mercato dove le note confortanti sono il ritorno di Lukaku e l’ingaggio di Mhkitaryan e Onana. Il resto è ancora tutto in prospettiva: una campagna acquisti che fatica a delinearsi. Almeno da fuori perché, da quel che dice l’Amministratore Delegato nerazzurro a DAZN, ad Appiano Gentile le idee chiare ce le hanno. Il problema – e non è un rebus da poco – è cercare di spiegarle anche ai tifosi.

Se perdi in casa con il Lens in amichevole e la squadra appare spenta e demotivata, a poche settimane dall’inizio di stagione, chiamare in causa il caldo è quantomeno miope e inopportuno. Allora Marotta ci mette una pezza parlando di tutto e dicendo che, forse, certe cose non erano priorità: come quel Dybala che sceglie Roma piuttosto che Milano è per molti è ancora una ferita aperta.

Inter, Marotta scacchista sul mercato: le prossime mosse

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L’ex Juve parla di “situazione mai decollata”. Anche se i bene informati sanno che i nerazzurri ce l’hanno messa tutta, per questo l’impressione è quella di vedere una società con il freno a mano tirato. Non può essere solo una questione di conti, perchè ci sono ancora tante domande aperte che aspettano risposta. In primis: cosa fare con Edin Dzeko? Questo punto interrogativo è quasi un allarme perchè il bosniaco è uno dei principali capri espiatori della piazza. Nella partita contro il Lens non ha brillato: la tifoseria lo ha bocciato, fin qui poco male perché non sono i tifosi a decidere. La società però si è resa conto – anche grazie al pubblico – che il Cigno di Sarajevo arranca e fare il vice Lukaku non sarà così semplice.

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Così come non sarà facile, ma dovrà diventare necessario, sostituire Skriniar: se parte – scenario più che possibile – lo farà per un’ingente somma. Il punto è come reinvestirla, specialmente adesso che Bremer ha detto sì alla Juventus. Marotta predica calma e tranquillità, soprattutto rispetto ai tifosi. Manca ancora però una risposta chiara alle alternative possibili: i buchi in organico – come li ha definiti lo stesso dirigente – vanno colmati.

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E manca ancora un vice Brozovic, per non parlare delle incognite (ad oggi in futuro non si sa) che porta il cambio Perisic-Gosens sulla sinistra. L’unica consolazione, ma risale ormai alla scorsa stagione, è la sostituzione Hakimi-Dumfries. Il 26enne olandese resta una certezza, ma ne serviranno altre prima che sia troppo tardi. Tempo per i propositi non ce n’è più: serve cominciare a mettere qualche mattoncino per (ri)costruire. Il primo è quello dialettico, l’aspetto formale dovrà essere concretizzato nei prossimi giorni: la pazienza è finita, la rendita no.

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Andrea Desideri