Italia, Bonucci e la tifosa “cacciata” dal pullman. Il difensore si spiega su IG

Bonucci tifosa

(Photo by GENT SHKULLAKU, Onefootball.com)

Sta facendo molto discutere un video (diventato presto virale) di una ragazza tifosa della Nazionale Italiana postato sul social TikTok dove la giovane viene “cacciata” dal pullmann dei giocatori azzurri da Leonardo Bonucci.

Bonucci tifosa
(Photo by Mattia Ozbot, Onefootball.com)

Italia, Bonucci “caccia” una tifosa dal pullmann Azzurro. Il giocatore: “Non poteva stare lì. Nessuno le aveva dato l’autorizzazione”

Ma spieghiamo meglio. Secondo la versione della ragazza, lei aveva avuto il permesso di salire sul mezzo assieme ai giocatori tramite autorizzazione diretta di Roberto Mancini, con l’obiettivo di documentare il viaggio dei calciatori della Nazionale. Ma come poi vedibile dal video TikTok, la presenza della ragazza non è gradita e Bonucci la invita a scendere dal mezzo.

Situazione che ovviamente via web ha alzato un polverone: tra chi dà ragione alla giovane sull’arroganza dei modi di Bonucci e tra chi invece, si schiera con il giocatore della Juventus dando torto alla ragazza, che effettivamente non avrebbe dovuto essere lì.

Per evitare ogni tipo di equivoco, Bonucci ha voluto chiarire la vicenda tramite una stories sul suo profilo Instagram.

In quanto Capitano e a fronte di quanto mi viene recriminato, ci tengo a precisare che la ragazza che è salita sul pullman era stata più volte ripresa dal personale addetto, a fronte di vari tentativi di salire sul pullman, senza alcuna autorizzazione, tantomeno dal Mister. Era stata ripetutamente invitata a non salire, avendo avuto già modo di farsi foto con quasi tutti i giocatori all’uscita dello stadio, nella zona mista. Ignorando le regole è comunque salita e ha iniziato a riprendere quanto stava accadendo a bordo. Il pullman della squadra, come gli spogliatoi, sono luoghi dove l’accesso ad estranei è chiaramente vietato. Se siamo in un mondo che si batte per il rispetto della privacy, allora anche noi giocatori, seppur personaggi pubblici, abbiamo diritto alla nostra, indipendentemente dai risultati o dall’andamento della stagione. L’importanza del sostegno dei tifosi per una squadra in questo caso non c’entra. C’entrano il rispetto per le regole, per le autorità e non in ultimo per gli esseri umani. Passare per il cattivo di turno non è mai un problema. Lo sarebbe invece passare per quello che si alza e allontana una persona senza motivo“.