Juventus, i dieci minuti che hanno salvato il sogno Champions

Juventus, Ronaldo

(Photo by Alberto Gandolfo via Imago Images)

Al minuto 82 di Udinese-Juventus, con i friulani avanti, con merito, per 1-0, la terra sotto ai piedi di Pirlo si è fatta improvvisamente instabile. Una sconfitta, l’ennesima di una stagione che definire fallimentare è tutt’altro che un’esagerazione, avrebbe significato l’addio prematuro alla corsa Champions. Non tanto e non solo per la classifica, quanto per un calendario in salita, con la finale di Coppa Italia di mezzo, contro l’Atalanta, che lo rende ancora più fitto ed impervio. Ci ha pensato, al culmine di una partita comunque abulica, il solito Cristiano Ronaldo. Il pareggio arriva dal dischetto, dopo una ingenuità imperdonabile di De Paul, che allarga il braccio sulla punizione del portoghese. Il 2-1, ancora di Cristiano Ronaldo, è più che altro una papera di Scuffet, con il colpo di testa che passa tra le gambe del vice-Musso.

Una rimonta consumata tra l’83’ e il 93′. Dieci  minuti che hanno letteralmente strappato la Juventus, e Pirlo, dalle grinfie dello sconforto. Restituendo, dopo il pareggio dell’Atalanta contro il Sassuolo, il secondo posto ai bianconeri. In coabitazione con il Milan e la stessa Dea. Una posizione di classifica che più aleatoria non potrebbe essere: il Napoli è distante solo due punti, la Lazio cinque, ma con una partita da recuperare. E, soprattutto, la prossima c’è lo scontro diretto con il Milan. E la penultima regala una sfida contro l’Inter che sa di beffa. Difficile immaginare un’Inter che, dopo nove anni di sberleffi, da Campione d’Italia, stenda il tappeto rosso alla rincorsa Champions bianconera.

E allora, per non rendere del tutto inutili i dieci minuti di passione che hanno ribaltato l’Udinese, ci vorranno quattro partite perfette. Quattro partite, in sostanza, ben diverse da quelle messe in scena dalla Juventus di Pirlo in queste ultime settimane. Il destino è ancora nelle mani di Cristiano Ronaldo e compagni, nessuno, nonostante tutto, può contare sulle individualità dei bianconeri. Ma il pericolo di un fallimento, in questi casi, rischia di pesare sulle spalle di una squadra molto più fragile di quanto raccontino classifica e risultati. Riuscirà Pirlo, in quelli che dovrebbero essere gli ultimi giri di un brutto Valzer, a tenere sulla corda i suoi fino alla fine? Staremo a vedere, di certo i dieci minuti di pura rabbia di ieri lasciano intatte le speranze: adesso basta coltivarle…