Kessie a La Gazzetta dello Sport: “Lavoriamo e crediamo nello scudetto”

Kessie

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Derby è in arrivo. Una sfida decisiva che dirà molto sulle ambizioni del Milan. In questo senso, nella giornata di oggi, Franck Kessie ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Una lunga intervista in cui, inevitabilmente, il centrocampista ex Atalanta ha parlato della stagione rossonera, tra speranze, obiettivi e voglia di vittoria.

Arriva il Derby, chi toglierebbe Kessie all’Inter

“Nessuno. Se vinciamo con le squadre al completo è più bello ed è meglio per lo spettacolo. Saranno decisivi tutti i giocatori”.

Obiettivo scudetto

“Mancano ancora tante partite e sembra che ci siano tante difficoltà, ma il derby lo vinciamo noi e torniamo in testa alla classifica. Siamo un gruppo che è cresciuto nelle difficoltà, lavoriamo sodo e crediamo nello scudetto. In Italia, ormai lo sanno tutti, puoi vincere contro la prima e perdere con l’ultima in classifica. Fasciarsi la testa non serve”.

L’importanza di Ibrahimovic. Chi calcerebbe il rigore nel Derby?

“Da un punto di vista tecnico è insuperabile e come compagno ti dà sempre qualcosa in più. Ci mette sempre la faccia, non succede spesso di trovare campioni con questa personalità. Mi ruba la leadership? Con tutto quello che ha vinto mi pare logico. Il rigore lo tira Zlatan e sarò contento del risultato”.

Inizio non semplice nel Milan

Beh, il Milan mi ha preso segno che in me vedeva qualcosa. Però giocare nel Milan non è facile, e poi è arrivato un nuovo allenatore che chiedeva cose che bisognava capire. C’è voluto del tempo, non soltanto a me. Quando arriva un tecnico differente, vuol dire che il momento è complicato. A maggior ragione bisogna metterci tanta attenzione. Se piace il nuovo ruolo? Quando vinciamo sì. Si lavora per andare avanti e io lo faccio tutti i giorni per diventare un centrocampista migliore”.

Il soprannome di ‘Presidente’

“Una volta sono arrivato a Milanello e ho parcheggiato nel posto di Gazidis. Mi hanno detto che non si poteva e ho risposto, che problema c’è? Sono il nuovo a.d. del Milan. A me piacciono gli scherzi. Logicamente so di non essere un presidente”.