La ‘cultura tossica del calcio’ e gli abusi sessuali: la denuncia di Lisa De Vanna

Molestie sessuali, bullismo, adescamenti, approcci indesiderati. Milioni di donne sono costrette ad affrontare questo nella vita di tutti i giorni, ma nel calcio femminile c’è un concentrato di ‘cultura tossica’ che va ulteriormente denunciato. L’ultima a farlo è la leggenda del calcio australiano Lisa De Vanna, la quale, insieme ad altre ex calciatrici della sua nazione e non solo (come Megan Rapinoe, la più famosa calciatrice del mondo), ha rivelato i brutti retroscena di questo sport, come riportato dal Daily Telegraph.

Da adolescente, per esempio, De Vanna ha sostenuto di essere stata presa da dietro dalle compagne di squadra e poi stordita: una brutta esperienza che la 36enne calciatrice dei Melbourne Victory ha voluto denunciare dopo che una sua collega ha subito una molestia all’interno del sistema calcio australiano. “Ci devono essere conseguenze“, ha detto De Vanna. “Ci vuole responsabilità. Ho visto problemi culturali a tutti i livelli nel corso degli anni, da parte di uomini e donne, e le ragazze che si stanno facendo avanti devono essere coraggiose e sapere che non sono sole. E’ un argomento delicato, ci vuole una persona coraggiosa per parlare. Se sono stata molestata sessualmente? Sì. Se sono stata vittima di bullismo? Sì. Ostracizzata? Sì. Ho visto cose che mi hanno messa a disagio? Sì”.

L’ex calciatrice ha poi continuato a parlare della propria esperienza, riguardante, purtroppo, donne che molestano donne: “Da giovane e da giocatrice non sapevo come affrontare questo problema… ma sta ancora accadendo a tutti i livelli ed è ora di parlare. C’è stato un tempo in cui mi è stato chiesto di unirmi a due ragazze nella doccia che si strofinavano il sapone l’una sull’altra”, ha detto De Vanna. “Ho detto loro di fottersi e loro hanno riso e hanno detto “sai che vuoi unirti a noi”.

De Vanna ha detto che molte volte si è sentita a disagio durante la sua carriera. Uno di quei momenti imbarazzanti è stato da giovane Matilda (il nome con il quale vengono chiamate le calciatrici della nazionale australiana) nel 2001: “Alcune mie compagne di squadra mi hanno presa da da dietro e mi hanno piegato in avanti. Mi sono fatta largo dal pavimento scalciando e urlando, ma loro hanno pensato che fosse divertente. Ero solo un ragazzina di Perth, non sapevo niente di diverso. Poi hanno pensato che fossi io il problema e sono stata isolata dal resto della squadra e messa in una stanza diversa. Avevo 17 anni… non sapevo cosa stesse succedendo“.

Elissia Carnavas, ex compagna di squadra di De Vanna, ha confermato l’accaduto: “Hanno preso di mira Lisa. Era un grande scherzo. Stavano cercando di provocarla (molestandola sessualmente) e facendola sentire a disagio. Sono arrivate al punto in cui Lisa è scattata ed è diventata aggressiva, perché voleva prenderle a pugni. L’incidente è stato confermato anche dall’ex manager di De Vanna, Rose Garofano: “Lei (De Vanna) mi ha chiamato e ha detto che era spaventata, sconvolta e arrabbiata. Sono venute da lei perché probabilmente pensavano fosse divertente e solo parte di una “iniziazione”. Quando Soccer Australia ha scoperto tutti i dettagli dell’incidente, sono stato informato che se ne sarebbero occupati internamente”.