Malinovskyi illumina San Siro col mancino

Atalanta Bergamo Photo Spada/LaPresse

Una gara infinita, innumerevoli partite in una sola. Gol fatti e gol annullati, rigori dati e sbagliati, cartellini gialli, errori e prodezze rare. Nella sfida di San Siro tra Inter e Atalanta c’è tutta la bellezza del gioco del calcio. Difficile – ma non impossibile – oggi, assegnare il ruolo di protagonista ad un solo giocatore. Tra reti, intuizioni vincenti e parate straordinarie, come quelle di Musso, spicca senza dubbio la gara di Ruslan Malinovskyi.

Dopo un inizio un po’ opaco di stagione, condito solo da un assist contro il Sassuolo, il talento ucraino mette in campo tutta la sua classe a San Siro, in una delle gare più belle e sentite della stagione. Una prestazione, la sua, che lascia poco spazio a critiche e dubbi, che qualcuno aveva già cominciato ad avanzare nonostante lo straordinario finale dello scorso campionato.

La classe c’è e Gasperini lo sa bene, nonostante qualche prestazione altalenante. Ancora una volta il tecnico ci crede e lo schiera titolare nel pomeriggio milanese. Ruslan comincia con il piede sbagliato e prende anche un giallo – il terzo in sole sei gare – ma si fa perdonare ben presto. Quando comincia a scaldare i motori, il nerazzurro è implacabile. Qualche tiro, qualche buono spunto, fino ad arrivare al capolavoro col mancino, il suo piede preferito: tiro a giro da fuori area e Handanovic beffato.

Non finisce qui, però, la gara spettacolare dell’ucraino. C’è il suo zampino anche sul secondo gol della Dea, segnato da Toloi con un tap-in vincente. Per concludere in bellezza, in una delle tante conclusioni verso la porta di Handanovic, Ruslan colpisce anche il palo. Una gara, la sua, destinata a rimanere nella memoria di tutti gli appassionati di calcio. D’altronde, un pomeriggio da protagonista a San Siro, non è per tutti.