Meno rossetti, più fatti. L’inqualificabile molestia subita da Greta Beccaglia al Castellani

(Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Il 25 novembre è stata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In questo weekend calcistico, le formazioni che scendono in campo in Serie A hanno un segno rosso sul volto per dire ‘No’ alla violenza di genere.

Tutte iniziative lodevoli, ma la realtà dei fatti, poi, dice altro. Perché nella giornata di ieri, al termine della partita tra Empoli e Fiorentina allo Stadio Castellani, è successo qualcosa di inqualificabile. Durante la diretta della trasmissione televisiva ‘A tutto gol’ in onda su Toscana TV, la giornalista Greta Beccaglia è stata vittima di un gesto penalmente rilevante, una molestia sessuale in diretta tv. Mentre era inviata all’esterno dello stadio per intervistare i tifosi e svolgere semplicemente il proprio lavoro, un uomo ha deciso unilateralmente di prendersi la libertà di tastarle il sedere mentre passava alle sue spalle. La giornalista, indignata ma allo stesso tempo imbarazzata visto che si trovava in diretta tv, ha comunque prontamente reagito, dicendogli che non era qualcosa che potesse fare.

Purtroppo il presentatore in studio non è stato altrettanto pronto da esprimere il suo sdegno e solidarietà, anzi: “Non te la prendere”, le è stato detto. In realtà sarebbe stato più idoneo continuare ad inquadrare il ‘signore’ per svergognarlo ed identificarlo.

Nel 2021, quasi 2022, queste scene sono inaccettabili. Una giornalista, una donna, non può svolgere il proprio lavoro in tranquillità all’esterno di uno stadio di calcio. Non può indossare un semplice jeans ed un giacchetto, perché un uomo si sente in dovere di doverle tastare il sedere. Gli stadi di calcio, dagli spalti fino all’esterno, non sono zone franche dove poter fare qualsiasi cosa si voglia pensando di rimanere impuniti o di avere un pass magico che permetta di liberare la propria bestia interiore. Dagli insulti razzisti ai gesti sessisti. Ed in particolare, in questo caso, una donna non si può sentire tranquilla sul posto di lavoro. Dove migliaia di donne, ogni giorno, vengono molestate fisicamente o psicologicamente.

Mentre sui campi di calcio gli atleti sfilano con un segno sul volto, fuori dai campi la realtà ci dimostra ancora una volta che un rossetto non basta. Fuori, infatti, la realtà è diversa. Serve necessariamente una campagna di educazione nei confronti dei bambini maschi che insegni fin da piccoli che fare determinate cose è totalmente sbagliato, umiliante per la donna che lo riceve perché fatto senza il suo consenso. Perché oltre al palpeggiamento non richiesto, altri uomini hanno effettuato commenti inappropriati nei confronti della giornalista. Tutte cose non volute, non cercate, non richieste. Cose inaccettabili.

Non basta l’educazione in famiglia, ma deve partire dalla scuola. Già il solo parlare di una proposta simile mette i brividi, perché significa che nel 2021 l’uomo non si è evoluto ancora.

Tutta la redazione di Calcio in Pillole esprime la sua totale ed incondizionata solidarietà alla collega Greta Beccaglia. Perché sì, te la puoi prendere eccome.