Milan-Napoli, Pioli eguaglia Sacchi: è nella storia del Diavolo

milan napoli

(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images) - calcioinpillole.com

Milan Napoli – Con Milan-Napoli, Stefano Pioli eguaglia Arrigo Sacchi ed entra nella storia del club rossonero: l’incredibile dato.

Stefano Pioli, nonostante non manchino le critiche nei suoi confronti, resterà per sempre nella storia del Milan. Soprattutto, poi, dopo il match di questa sera contro il Napoli, in cui il tecnico nativo di Parma ha raggiunto quota 220 partite – tra tutte le competizioni – alla guida del Diavolo.

Un dato importante, condiviso con uno dei giganti della storia del club rossonero, vale a dire Arrigo Sacchi. L’ex allenatore, infatti, ha guidato il Milan per 220 partite nel corso della sua carriera, nei periodi 1987-1991 e 1996-1997. Pioli è destinato a superare Sacchi, basterà resistere fino alla sfida di Europa League contro il Rennes in programma tra quattro giorni, giovedì 15 febbraio alle ore 21:00.

Milan-Napoli, Pioli entra nella top 5 degli allenatori con più panchine al Milan

Ora Pioli, entrato nella top 5 della classifica degli allenatori con più panchine al Milan, ha davanti a sé quatto mostri sacri, che difficilmente riuscirà a raggiungere: il più abbordabile è lo svedese Nils Liedholm, a quota 277, poi si entra sul podio e troviamo Fabio Capello, con 300 panchine al Milan. Al secondo posto, invece, c’è Nereo Rocco a quota 339. E, infine, davanti a tutti, Carlo Ancelotti con la bellezza di 420 partite alla guida del Diavolo.

Lo stesso Pioli, proprio nella conferenza stampa pre-Napoli, aveva parlato del raggiungimento di questo traguardo: “Sacchi è stato allenatore fantastico, un innovatore, raggiungere un personaggio così importante nella storia del calcio e del Milan per me è molto gratificante, ne sono orgoglioso. Io faccio quello che amo, è la mia passione, sono fortunato ad aver fatto una bella carriera prima in campo e poi in panchina. Devo dire che le critiche e i complimenti mi arrivano in modo inferiore rispetto al piacere che ho nel lavorare con i miei giocatori. Ho sempre avuto la fortuna di allenare un gruppo di persone speciali. E non parlo di giocatori, ma di persone”.