Napoli, Gattuso: “Dobbiamo aiutarci e non mandarci a quel paese”

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Con il cuore e gli occhi rivolti verso l’alto. Il primo Napoli dopo la morte del suo eterno numero 10 Diego Armando Maradona, batte 2-0 in Europa League i croati del Rijeka. I partenopei, grazie a questo successo e al contemporaneo pareggio tra AZ Alkmaar e Real Sociedad, agguantano la vetta del Gruppo F con 9 punti. Al termine della partita contro il Rijeka, ha parlato l’allenatore del Napoli, Gennaro Gattuso. Ecco le sue dichiarazioni:

Su Maradona: “Ho tanti bei ricordi di Maradona, ho avuto la possibilità di parlare tante volte con Diego, di cenare due volte con lui. E’ morto ma non morirà mai. Ha fatto tante cose straordinarie. Ha sbagliato nella vita privata ma per quello che ha fatto resterà sempre vivo. Dispiace, già da ieri quando siamo andati in hotel si vedeva che la città respirava un’aria diversa. E’ stata una grande perdita ma Diego non morirà mai. E’ una leggenda, di un altro pianeta”.

“Già ieri si respirava un’aria diversa. Qui Diego non è stato quello che ha vinto due Scudetti e una Coppa Uefa. Qui c’è l’orgoglio di aver visto Diego rappresentare la città. Vincevano Milano, Torino, ha fatto sognare un popolo intero. Tanti si chiamano Diego per onore suo. Qui se facciamo un sondaggio, è più importante Maradona di San Gennaro”.

Poi sulla partita: “Le gare sono tutte difficili, anche se giochi con una squadra di Interregionale fai fatica. Oggi abbiamo fatto meglio di tre settimane fa, poi abbiamo sbagliato tanto. Ci aspettavano, abbiamo perso perché volevamo imbucare. Abbiamo sbagliato tanto, ci siamo intestarditi a palleggiare e imbucare ma abbiamo fatto meglio oggi che tre settimane fa”.

“Sono state dette tante cose non vere, non litigo coi giocatori. Ai ragazzi rompo le scatole, si possono perdere le gare. Abbiamo fatto 11 partite, con 8 vittorie e 3 sconfitte. Se qualcuno pensa che siamo il Barcellona o il Real Madrid va bene: noi possiamo perdere, ma dobbiamo aiutarci e non mandarci a quel paese. Abbiamo potenziale enorme: ci stanno gli errori ma dobbiamo dare la sensazione di crederci, di incitare i compagni”.