L’Editoriale – Colpo della Lazio al Maradona, successo di misura sul Napoli

Napoli Lazio editoriale

(Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

La Lazio sbanca il Maradona, superando il Napoli in una partita fatta di impeccabile accortezza e stoico sacrificio, di seguito l’Editoriale per Calcio in Pillole.

L’Editoriale – Colpo della Lazio al Maradona, successo di misura sul Napoli

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(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Napoli-Lazio è gara dalla tradizionale proficuità offensiva. Gli ultimi incontri avevano visto le contendenti disimpegnarsi ottimamente nella realizzazione.

La partita di questa sera, tuttavia, pareva avere più rassomiglianza con una partita a scacchi. L’occasione, d’altronde, è di quelle eccellenti. A contrapporsi sono i sistemi speculari di due maestri di calcio. L’esemplificazione di ciò che di meglio ha da offrire la Serie A. Una contrapposizione ideale tra due filosofie affini, due estetismi. Il rispetto – ed il timore – reciproco rischia, però, di annullare i propositi dei ventidue. Napoli e Lazio lottano per grandi obiettivi, ed il peso della settimana si fa sentire sulle gambe – e le menti – dei calciatori. Nulla è ancora deciso, ed ogni punto si rivela prezioso.

Perché se per gli azzurri, quella del Maradona, è una sfida che può soltanto confermarne la dimensione, per i biancocelesti è la prova di maturità che ci si attende, e da cui dipendono i destino europei della squadra.

Ne consegue una meticolosa attesa, che non si concede a sbavature o distrazioni, ed atta a chiudere ogni spiraglio. Compattezza ed organizzazione della linea che intendono bloccare il fraseggio avversario sulla trequarti. Il palleggio è obbligato ad una orizzontalità che non trova ritmi sostenuti, tranne fugaci – ed imprecise – verticalizzazioni. Tattica e copertura divengono rifugio prediletto dalle velleità avversarie.

È il caro prezzo da pagare dello studio reciproco, delle tensioni di classifica e dei big match ‘all’italiana’.

Nel secondo tempo il Napoli si riscopre squadra aggressiva, e di spirito. La gestione del pallone è una prerogativa che attiene agli azzurri, con i biancocelesti che faticano ad uscire dalla pressione. Il possesso si dilunga, però, senza creare particolari noie alla retroguardia laziale.

È per questo che il gol di Vecino si pone come un fulmine a ciel sereno. In quella che sembrava una neutralità atta a non nuocere a nessuna delle contendenti, la fucilata dell’uruguaiano rompe gli equilibri perduranti. Il Napoli si ritrova costretto a fare ciò che gli riesce meglio, cioè la partita.

Il tempo, però, non gioca a favore dei partenopei, così come la retroguardia laziale. Gli azzurri tentano il forcing totale, ma le maglie della Lazio sono strettissime, ed i suoi difensori accorti nella marcatura. Gli uomini di Sarri si fiondano su ogni pallone con l’ardore di chi ambisce alla vittoria a tutti i costi. Il risultato si accompagna, dunque, verso un glorioso (e meritato) epilogo a tinte biancocelesti.

L’Editoriale – Colpo della Lazio al Maradona, successo di misura sul Napoli

Vecino
(Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

La Lazio riesce nell’impresa di sbancare il Maradona. Un traguardo in cui nessuno era riuscito sinora in stagione (nei novanta minuti). Un risultato straordinario che legittima non soltanto l’ottima partita dei biancocelesti, ma anche le ambizioni di una squadra che non può porsi limiti. Per la Lazio di questa sera, la Champions deve essere una prerogativa a cui non si può rinunciare. Un’ottima prestazione quella offerta dalla compagine laziale. Soprattutto, gli uomini di Sarri hanno saputo stravolgere il proprio tradizionale assetto, e la propria filosofia. Adeguandosi allo spessore – ed alle caratteristiche – di un avversario proibitivo, i biancocelesti hanno potuto dimostrare una accorta compattezza ed organizzazione. È l’esigenza che un Napoli irrefrenabile impone. Il Maradona, di questi tempi, è il deserto delle ambizioni avversarie. Tranne di questa Lazio.

Non era, invece, la notte del Napoli. La squadra di Spalletti non ha mai realmente dato la sensazione di poter pungere. I consueti meccanismi, ed i ritmi elevati a cui il Napoli aveva abituato, non sono stati un fattore che ha accompagnato la capolista. La verticalità è stata un miraggio che Sarri ha saputo ben imbrigliare. Ne è conseguito un palleggio quanto mai sterile. La tendenza all’orizzontale prima, e la frettolosa imprecisione poi, non hanno permesso agli azzurri di trovare le usuali trame offensive. È una sconfitta che non lascerà drammi, il margine è di quelli rassicuranti. Un fisiologico risentimento di una stagione sempre al massimo del rendimento.

Ciò che andrà conservato della gara del Maradona sarà, forse, la consapevolezza che, anche per i partenopei, è necessario un sano ed episodico riposo. Spalletti dispone di una rosa lunga e di assoluto valore. Il coinvolgimento è un valore indiscusso, quand’anche il successo dicesse il contrario. Il Napoli è alla soglia della storia, non è certo buona cosa rifarsi agli errori del passato.