No ai maxischermi in tante città, solo in 2500 a Piazza del Popolo per la Finale

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I festeggiamenti per la finale raggiunta, hanno richiesto una drastica decisione da parte delle autorità locali delle varie città italiane. Da mercoledì, a seguito della vittoria contro la Spagna ai calci di rigori, sono apparsi sui social innumerevoli video di vandalismi e comportamenti poco consoni soprattutto in questo periodo storico, con l’Italia ancora nel mezzo di una pandemia, seppur le vaccinazioni stanno andando avanti con centinaia di migliaia di inoculazioni giornaliere.

Per la finale di domani sera, però, divieto di maxischermi in tante città italiane. Come riporta La Gazzetta dello Sport, molti sindaci hanno scelto la prudenza, anche dopo le raccomandazioni del ministro Speranza che aveva detto “Tifiamo Italia, ma attenzione”. Dopo una lunga giornata di incontri, è stato deciso che lo Stadio Olimpico di Roma non verrà aperto per la partita, sia per una questione burocratica (sarebbe servita una super-deroga, visto che al momento per gli eventi non sportivi sono previste 1000 persone, 1500 con deroga), sia per una questione della gestione della sicurezza, soprattutto in caso di vittoria finale. A prendere questa decisione, il Comitato per l’ordine e la sicurezza che si è svolto in Prefettura, il quale ha comunque confermato i 2500 posti a Piazza del Popolo e i 1000 nell’altra fan zone della Capitale, posta su Via dei Fori Imperiali.

Le altre grandi città, invece, hanno scelto, come detto, la prudenza: a Milano è stato il Sindaco Sala in persona a spiegare che non saranno allestiti maxischermi in città. Stessa cosa per Torino, memore anche della tragedia di Piazza San Carlo avvenuta nella finale di Champions League del 3 giugno 2017, che vedeva protagonista la Juventus. Sulla stessa linea Trento, Ferrara, Chieti, Cagliari, Sassari e Lecce. Al contrario, maxischermi accesi a Bologna e Rimini, ma con totale divieto anche solo di detenere bevande in bottiglia e lattina.