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Pelé e Maradona: un dualismo che onora il calcio
Edson Arantes do Nascimento detto Pelé, Diego Armando Maradona. O Rei do Futebol, El Pibe de Oro. Brasile da una parte, Argentina dall’altra. Un dualismo che ha fatto la storia e che rimarrà per sempre nella mente di tutti gli amanti del calcio. Un dualismo particolare perchè i due, in campo, non si sono mai affrontati. Prima è arrivato Pelé alla fine degli anni ’50 fino alla metà dei ’70, subito dopo, invece, Maradona per il successivo ventennio. Due figure leggendarie che hanno dato onore al calcio. Due uomini molto diversi tra loro, ma uniti da un pallone che rotola e da un sogno da bambini.
(Photo by PATRICK KOVARIK/AFP via Getty Images)
Vite straordinarie: Pelé e Maradona a confronto
La classe e i trionfi ad unirli, le scelte a separarli
Pelé e Maradona hanno scritto le più grandi pagine di storia del calcio. Entrambi mantengono ancora record importanti e sono stati simbolo di club e delle loro nazionali. Forse, però, parlare di nazionali è riduttivo. Pelé e Maradona sono stati e rimarranno figure leggendarie del Brasile e dell’Argentina. O Rei visse quasi interamente la sua carriera in patria e con un solo club. Con la maglia bianconera del Santos vinse campionati brasiliani, varie edizioni del campionato Paulista, due Coppe Libertadores e molto altro. Con la maglia verdeoro del Brasile fu l’unico nella storia a vincere per tre volte la Coppa del Mondo nel 1958, nel 1962 e nel 1970. Lasciò il paese solo nel 1975 per approdare negli Stati Uniti e vivere un’esperienza di due anni nei New York Cosmos. Una carriera ricca di amore per il calcio e per la sua gente che restava incredula davanti alla sua classe.
(Photo by -/EPU/AFP via Getty Images)
Maradona fece scelte diverse. Dopo le giovanili e l’affermazione nella prima squadra dell’Argentinos Juniors, vinse il suo primo trofeo nella stagione passata al Boca Juniors. A differenza di Pelé, però, volò in Europa. Prima due anni a Barcellona e poi la straordinaria esperienza di Napoli. Sette anni sotto al Vesuvio ricolmi di amore reciproco, storie di generosità, rapporti scabrosi, trionfi e libri di storia scritti. L’epilogo fu triste e frutto di quella che Rodrigo Bueno definì “blanca mujer de misterioso sabor y prohibido placer“: la cocaina che gli tolse un finale che avrebbe meritato. Un anno al Siviglia e poi il ritorno in patria con Newell’s Old Boys e di nuovo il Boca Juniors a completare una carriera in cui vinse i Mondiali di casa del 1986. L’edizione che regalò alla storia non solo la fatidica Mano de Dios, ma soprattutto un gol straordinario contro l’Inghilterra raccontato magistralmente da Victor Hugo Morales.
(STAFF/AFP via Getty Images)
La diversità fuori dal campo
Pelé è sempre stato il campione esemplare. Ambasciatore dell’ONU e della FIFA, ha lottato per l’ecologia, contro le discriminazioni razziali e sessuali e contro l’uso di droghe. Di fatto, un uomo parte del sistema. Maradona, viceversa, è stato il simbolo di come può essere terribile la fama anche per un’icona internazionale. La positività alla cocaina nel 1991 che chiude la sua esperienza a Napoli, quella ai Mondiali del 1994, la dipendenza da droghe, alcol e cibo, oltre ai rapporti con membri della camorra e l’accusa di evasione fiscale. Una vita di eccessi e contro il sistema. A partire dal sostegno a Castro a Cuba e Chavez in Venezuela, per passare dal radicato anticlericalismo e all’avversione contro gli Stati Uniti.
Due vite diametralmente opposte fuori dal campo. I campioni, però, sono uomini e sbagliano come tutti i comuni mortali. Chi ama il calcio non potrà che ricordare per sempre queste due leggende. Chi ha potuto vederle in azione terrà con sè quei momenti per tutta la vita.
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Locatelli, Mancini lo esclude ancora: arriva lo sfogo sui social
Manuel Locatelli non ha ricevuto la chiamata da Mancini per i vicini impegni della Nazionale. Il centrocampista si è sfogato sui social con un post
Tra pochi giorni l’Italia tornerà in campo per disputare gli impegni di Nations League. Gli azzurri di Roberto Mancini saranno innanzitutto impegnati il 15 giugno contro la Spagna nella semifinale della competizione. Sperano e credono in una grossa rivincita, così da accedere alla finale della Nations in programma il 18 giugno. Come di consueto, il CT Mancini ha comunicato la lista dei convocati. Presenti i suoi 23 pupilli, e con grande sorpresa è ancora una volta assente Manuel Locatelli.
Locatelli, Mancini lo esclude ancora: lo sfogo social del centrocampista (Getty Images) – calcioinpillole.com
Il centrocampista della Juventus, nonostante l’ottima stagione condotta, in crescendo, si è visto nuovamente lasciato a casa. Risale a giugno del 2022 l’ultima convocazione di Locatelli in Nazionale, con l’ultima presenza nel match di Nations League contro l’Inghilterra. Da quanto si evince, il giocatore soffre parecchio la poca considerazione riservatagli da Roberto Mancini. A testimoniarlo è il suo ultimo post su Instagram, dove esprime l’enorme delusione utilizzando una frase di Rita Levi Montalcini.
“Non temere i momenti difficili, il meglio viene da lì” ha scritto Locatelli. Mancini al suo posto ha preferito reclutare Cristante, Frattesi, Jorginho, Barella, Pellegrini e Verratti.
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Belfodil è stato arrestato: il motivo è raccapricciante
L’ex Parma e Inter, Ishak Belfodil, è stato arrestato a Parigi con l’accusa di tentato omicidio della sorella quindicenne. Come riportato dalla testata francese, Le Parisien, il calciatore algerino è stato ascoltato dagli inquirenti dopo un litigio con sua sorella minore, che mostrava sul corpo degli evidenti segni di strangolamento. Le indagini sono ancora in corso, ma quest’ultima, ad oggi, non ha ancora sporto denuncia per l’accaduto.
(Photo by ODD ANDERSEN/AFP via Getty Images)
Belfodil arrestato per tentato omicidio, le ultime
La situazione di Belfodil verrà chiarita nelle prossime 48 ore, tempo in cui L’ufficio del procuratore di Versailles prenderà una decisione definitiva in merito allo sconcertante episodio. Il giocatore in questo momento si trova in custodia presso il comando di polizia di Élancourt, e se dovessero essere confermate le condizioni del suo arresto la sua carriera subirebbe forti ripercussioni.
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Inter, annunciata la tournée estiva: sarà in Giappone
L’Inter annuncia ufficialmente la sua tournée estiva. I nerazzurri voleranno in Giappone da fine luglio per preparare la nuova stagione. Ecco il comunicato ufficiale del club e tutto quello che c’è da sapere.
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Inter, tournée estiva in Giappone: il comunicato
Quest’estate saremo in Giappone 🇯🇵
Stay tuned 🔜#InterJapanTour2023 @IM_JAPAN_TOUR— Inter (@Inter) May 30, 2023
Tramite un comunicato ufficiale l’Inter ha annunciato il suo nuovo tour estivo. Ecco le parole del club nerazzurro.
“La stagione dell’Inter si chiuderà sabato 10 giugno con la finale di UEFA Champions League contro il Manchester City allo Stadio Atatürk di Istanbul. L’ultimo appuntamento di un viaggio incredibile che ha già permesso ai nerazzurri di alzare al cielo la Supercoppa italiana e la Coppa Italia, in attesa di vivere un’altra grande notte di calcio.
Nonostante un obiettivo ancora da inseguire, non c’è tempo però per fermarsi e inizia già a prendere forma il calendario della pre-season 2023/2024, stagione che vedrà la squadra di Inzaghi ancora protagonista sul palcoscenico europeo più importante, quello della Champions League.
Tra gli appuntamenti della pre-season nerazzurra ci sarà una prestigiosa tappa in Giappone alla fine del mese di luglio. L’Inter Japan Tour sarà un’occasione per consolidare la presenza del brand nerazzurro sul territorio e per una serie di attivazioni e appuntamenti che coinvolgeranno tutto l’universo interista“.
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