Platini: “Allegri come Trapattoni, adoro Guardiola e Mou”

Platini

(Photo credit should read ZAKARIA ABDELKAFI/AFP via Getty Images)

L’ex leggenda bianconera, Michel Platini, ha parlato in un’intervista per la Gazzetta dello Sport. Il francese ha ricordato alcuni aneddoti del suo passato alla Juventus, e si è espresso non solo sulla “Vecchia Signora”, ma anche sulla sua visione calcistica generale. Ecco le sue parole, estratte direttamente dalle pagine della Rosa.

Platini: “La Juventus ha valori forti”

Il rapporto con Agnelli
“L’Avvocato veniva a trovarmi in barca, una volta all’anno. Faceva alzare all’alba l’equipaggio. Un giorno un marinaio mi disse che ero una bella rottura di scatole…”.

Sulla Juve di Allegri
“Rivedo la Juve del Trap. Questa di Allegri è la Juve storica. Storica, non vecchia. Con valori forti: un blocco concreto, unito. Una squadra che gioca in contropiede e segna di furbizia e potenza, vedi il gol di Vlahovic. Che si fonda sulla difesa, da sempre il suo Dna. Un tempo Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, poi la BBC più Buffon. Agnelli anni fa mi disse: “Il problema sarà sostituirli””.

Su Vlahovic
“Non lo conoscevo, ma l’impressione è che sia davvero forte. Se segna sempre così… Forse gli è mancato l’ultimo passaggio.”

Sugli allenatori preferiti
“Li vedo sempre in bilico, sono ex prima di cominciare perché la colpa è loro. Se hanno le stelle devono essere più gestori. Trapattoni non insegnava a me e a Boniek a giocare, era uno psicologo. Ammiro Guardiola: dovunque, cerca di applicare quello che ha imparato nel Barcellona con Cruijff. Mourinho? Lo adoro! Non si può vincere sempre.”