PSG, Al Khelaifi: “Basta con i lustrini che luccicano e nomi altisonanti”

Al Khelaifi skriniar

(Photo by Sebastien Muylaert/Getty Images)

Il presidente del PSG, Nasser Al Khelaifi, ha rilasciato una lunga intervista a Le Parisien, in cui ha parlato a tutto tondo del progetto PSG e della sua evoluzione futura. Ecco le sue dichiarazioni, riportate da TMW:

(Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

PSG, le parole di Al Khelaifi sul futuro del progetto

Sul prossimo allenatore
“Abbiamo una rosa di candidati allenatori, stiamo parlando con il Nizza per Galtier e non è un segreto. Spero si trovi rapidamente un accordo, ma rispetto comunque il club e il presidente Rivere, ognuno difende i suoi interessi”.

Sulla gestione del mercato
“Forse dovremo cambiare anche slogan… Dream Bigger (sogna più in grande, ndr) va bene ma bisogna essere realisti. Non vogliamo più nomi appariscenti, bling-bling, è la fine dei lustrini che luccicano”.

Sui prossimi obiettivi sportivi
“Avremo il miglior centro di formazione al mondo e il mio obiettivo per i prossimi anni è avere una squadra fatta di soli giocatori parigini. C’è tanto talento nella nostra regione e i migliori calciatori meritano di giocare per il PSG. Servirà tempo, ma è un obiettivo”.

Sul rinnovo di Mbappé
“L’estate scorsa ho rifiutato 180 milioni di euro dal Real Madrid per lui perché sapevo che sarebbe voluto restare al PSG. Lo conosco molto bene e so cosa vogliono lui e famiglia, non si muovono per i soldi. Ha scelto di giocare per la squadra della sua città e del suo paese, per il progetto sportivo. Pensa solo a questo e a vincere”.

Sulle accuse di Tebas
“Ciò che facciamo è perché sappiamo di poterlo fare. Non è nel nostro stile parlare di altri campionati, club o federazioni. Non diamo lezioni e non permettiamo a nessuno di farlo con noi. Ogni anno sempre le stesse cose, ma noi continueremo a costruire il progetto”.

Sulle uscite
“La nostra posizione è chiara, chi non fa parte del progetto deve andarsene. C’è chi ha approfittato della situazione, ma ora è finita!”.

Fuori dal campo cambierà qualcosa?
“Ci vuole disciplina, sia dentro che fuori. Chi vuole vivere nella sua comfort zone, chi non vuole combattere, starà da parte”.