Rummenigge: “Bayern campione di tutto. Mai chiesto Brozovic”

Karl-Heinz Rummenigge oggi

Karl-Heinz Rummenigge, CEO del Bayern Monaco, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in vista del match di Champions League contro la Lazio: “Siamo attualmente campioni di tutto, ma la nostra forza è composta da due fattori. Il primo è la grande qualità, il secondo è che entriamo in campo rispettando tutti gli avversari, senza l’arroganza di pensare di aver già vinto. Nel calcio di oggi, con la pandemia in corso, non c’è differenza tra casa e trasferta, è come giocare in campo neutro. L’importante sarà avere rispetto per la Lazio come accaduto a Roma, è pur sempre la quarta in classifica dello scorso campionato”.

Il dirigente tedesco ed ex calciatore ha poi speso qualche parola sull’Inter, sempre più vicina all’obiettivo Scudetto in Serie A: L’importante ora è non perdere la concentrazione, perché è un momento buonissimo, ma la squadra non deve sentire di avere già preso lo scudetto. Se si concentra fino in fondo vincerà nettamente”. Su Romelu Lukaku: “Mi piace perché è stabile in difesa ed eccezionale in attacco: Lautaro e Lukaku stanno facendo veramente bene. Ma anche il centrocampo va. È una squadra scelta bene dalla società e dal mio amico Marotta. È un piacere vedere l’Inter in tv. Fisicamente è un colosso, però anche tecnicamente se la cava. Non vive solo grazie al suo fisico, è bravo: nel derby ha dato un assist eccezionale a Lautaro. Lukaku ha doti tecniche che non si erano viste tanto a Manchester. Pure lui è rinato grazie all’Inter”.

E su Marcelo Brozovic: “Non abbiamo mai avuto contatti, sinceramente. Il mercato sarà molto complicato per tutti quest’anno. L’anno scorso il mercato era già un po’ alla frutta, quest’anno è ancora sotto. Cosa c’è dopo la frutta?… I prezzi dei cartellini sono scesi del 50 per cento, ma gli agenti hanno fatto sì che i giocatori bravi abbiano mantenuto il loro guadagno a livello vecchio. Sento che tutti in Europa cercano di diminuire il costo dei salari. E ogni club – grandi, medi e piccoli – ha i suoi guai”.