Scamacca mattatore, la Nazionale ha trovato la punta del futuro?

(Photo by Lukas Schulze/Getty Images)

Come spesso accade, la Nazionale italiana Under 21, oltre che dare la soddisfazione di rappresentare il proprio Paese, funge da vetrina per i talenti del futuro che hanno l’occasione di mettersi in mostra e accendere su di loro i riflettori.

Nel match di questo pomeriggio, la squadra di Nicolato si è aggiudicata, con un turno di anticipo, la qualificazione all’Europeo di categoria vincendo per 4 a 0 sul campo del Lussemburgo. Ad indirizzare la partita ci ha pensato Gianluca Scamacca, autore di una doppietta nella prima mezz’ora di gioco. In totale, i gol segnati con la maglia degli Azzurrini sono 6 in 11 presenze, un ruolino di marcia per niente male.

L’attaccante classe ’99 ha approcciato l’inizio di questa nuova stagione con molta determinazione e voglia di mettersi in mostra. Con la maglia del Genoa ha già segnato 4 reti e fornito 1 assist in 5 partite disputate tra Serie A e Coppa Italia. Non è quindi un caso se una società sempre attenta ai giovani talenti come il Sassuolo lo abbia messo sotto contratto e lasciato in Liguria a maturare.

Scamacca è un attaccante che combina le grandi doti fisiche – è alto 1.95 m – a piedi educati e ottime qualità tecniche. Non per niente, l’idolo della giovane punta è un certo Zlatan Ibrahimovic, a cui ha detto di ispirarsi. Nato, calcisticamente, nelle giovanili di Lazio e Roma, nel 2015 si è trasferito in Olanda, tra le fila delle squadre giovanili del PSV, tradizionalmente palestra importante per i giovani calciatori europei che nei Paesi Bassi si fanno le ossa e sperimentano il calcio dei “grandi”. Palestra che ha dato i suoi frutti perché nella scorsa stagione Scamacca, con la maglia dell’Ascoli in Serie B, ha segnato 9 reti in 33 partite.

Dopo tanta gavetta, Scamacca adesso sogna il salto di qualità e lo fa inanellando buone prestazioni e gol. La Nazionale e il calcio italiano in generale, forse, hanno trovato una prima punta con caratteristiche che mancavano da un pezzo. L’errore più grande, però, sarebbe quello di caricare troppe aspettative sulle spalle dell’attaccante che, come da lui ribadito, a Rai Sport, deve rimanere con la testa sulle spalle: “È un buon momento per me e devo continuare a lavorare. Devo migliorare e crescere sotto ogni punto di vista. Resto con i piedi per terra, penso ad allenarmi e aiutare la squadra“.