La cura Ballardini funziona: il Genoa è in mani sicure

Genoa Ballardini

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Il pareggio conquistato dal Genoa in casa dell’Atalanta è la chiara dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto da Davide Ballardini sulla panchina rossoblù. Il tecnico ha conquistato otto punti in cinque giornate di campionato, con l’aggravante di aver ereditato una squadra spaesata e sfiduciata. Il bilancio è migliore di quello del predecessore Rolando Maran, che ha saputo totalizzare solamente sette punti in tredici giornate. La partita del Gewiss Stadium sfiora la perfetta realizzazione del pensiero di Ballardini: mantenere una compattezza in campo tale da poter gestire al meglio la fase difensiva e avere sempre a disposizione almeno due punti di riferimento in attacco che accompagnino la ripartenza.

Il Genoa e la partita quasi perfetta: manca il gol

Quasi perfetta, dicevamo. È mancato solamente il gol al Genoa per realizzare una vera e propria impresa sul campo dell’Atalanta. Le occasioni ci sono state, soprattutto quelle di procurate da Eldor Shomurodov nel corso del primo tempo, ma i rossoblù non le hanno sfruttate a dovere. Non a caso sono nella lista dei club di Serie A con il peggior attacco insieme a Fiorentina, Udinese e Parma. Le parole di Ballardini confermano la prestazione di livello della sua squadra: “Nel primo tempo avremmo meritato di andare in vantaggio, nella ripresa l’Atalanta è cresciuta, è una squadra che mette in difficoltà tutti. Oggi il Genoa ha dimostrato di essere una squadra compatta e di avere delle idee, capace di soffrire da squadra”.

Salvezza tranquilla e nuovo ciclo: la ricetta di Ballardini

Un conto è soffrire in partita, un altro nella corsa alla salvezza. È questo il primo obiettivo del nuovo Genoa: evitare che la lotta per non retrocedere si protragga fino alle ultimissime giornate di campionato. La ricetta Ballardini – non ci sono dubbi – garantirà un buon percorso al Genoa, nella speranza che l’allenatore possa essere riconfermato in panchina per la prossima stagione e iniziare un nuovo ciclo nella sua Genova. Stanco di salutare e riabbracciare una città che ormai gli appartiene.