Serie A: E’ già tempo di seconda

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Pino Caruso, celebre attore e scrittore italiano negli anni ’70, scriveva “il tempo scorre lentamente con una velocità impressionante”. Lo osserviamo nella vita di tutti i giorni, lo capiamo quando dopo aver commentato la prima giornata di A, che tanto attendevamo, ci ritroviamo già, ahinoi, a ridosso della seconda, ipotizzando su ciò che ne sarà e su quanto ciò che abbiamo visto si confermerà o meno.

Si confermerà la Dea Atalanta, alla quale ci ha abituati mister Gasperini? E il Toro sarà ancora soltanto una bozza di sé, uno schizzo? Le prime risposte dovrebbero arrivarci da Torino, dove esito dei tamponi permettendo, si giocherà la prima della seconda giornata di A, la prima assoluta per l’Atalanta, reduce dalle dolci fatiche delle Final Eight.

Dicevamo del Torino, un Torino ancora indietro. Un Torino che fatica a liberarsi dal Covid e dalle paure maturate lo scorso anno. I granata visti a Firenze sono stati una squadra spaventata, smarrita, dubbiosa sulle proprie possibilità e, probabilmente, anche sulle possibilità di applicare quanto chiesto da Giampaolo. È mancata, soprattutto, incoscienza, l’incoscienza di provare. È per questo che sarà lanciato in campo Verdi, al posto di Berenguer, uno che sembra vivere fuori dal mondo, dal tempo e dallo spazio. Avrà il compito di immaginare e creare con i suoi piedi un Torino migliore.

Gasperini all’esordio farà i conti con gli infortunati e le squalifiche. Fuori Gollini, Miranchuk e Pessina oltre al confuso Ilicic e agli squalificati Djimsiti e Romero. Si affiderà a Sportiello, ad una difesa collaudata, e a Malinovskyi, uno in grado di assumersi le responsabilità tecniche dello sloveno. La sensazione è che vedremo la solita Atalanta, intensa, anche se corta negli uomini, lunga in campo. Difficile capire se il Torino potrà tenerla.

Proverà a giocare all’insegna della continuità il Cagliari contro la Lazio, anch’essa ritrovasi alla seconda come fosse la prima.

I principi di Di Francesco non ancora attecchito, ma a differenza del Torino, il Cagliari è riuscito a depurarsi dalle scorie del passato. È una squadra più leggera e anche più coraggiosa. Col Sassuolo ha voluto un punto e l’ha preso, poco importa come, per tutto il resto ci sarà tempo. Potremmo vedere finalmente un tridente da poter chiamare tale. A destra non andrà Nandez, che tornerà alla sua posizione d’origine, ma Sottil. Insieme a Joao Pedro e Simeone potrebbe gettare le condizioni d’esistenza del nuovo corso.

La Lazio ha l’obbligo di partire forte, perché ha dimostrato di non digerire il seme della sconfitta, non è una squadra da rivalsa. I biancocelesti hanno bisogno di volare sempre sulle ali dell’entusiasmo, sentirsi più forti di quanto sono realmente. La realtà li blocca, e il mercato non ha aiutato. L’undici è lo stesso di sempre. Patric sostituirà l’infortunato Luis Felipe, Marusic prenderà il posto di Lulic, Cataldi quello di Leiva se il brasiliano non ce la farà. L’unico non solito noto, Muriqi, è fuori per Covid.

Contemporaneamente si giocherà a Genova: seconda per la Samp, prima per il Benevento d’Inzaghi pronto a misurarsi con i grandi, dopo aver “spaccato” la Serie B.

Siamo agli inizi ma la Samp è in cerca già delle prime risposte. A Torino non è scesa in campo, ha perso per manifesta inferiorità, lo avrebbe fatto con chiunque non solo con la Juve. Ora difronte ha una neopromossa, continuerà a guardarla con questi occhi o sarà un diretta concorrente per la salvezza? Super Pippo ha intenzione di sfoderare il suo nuovo “super” tridente: Caprari, Sau, Lapadula. Il primo step è far si che i giallorossi comincino meglio di due stagioni fa.

L’ultimo anticipo del sabato andrà in scena a Milano. A San Siro fuochi d’artificio: Inter-Fiorentina. Ci sono tanti nomi nuovi all’esordio (Hakimi, Vidal, Kolarov, Amrabat), ma non li vedremo tutti in campo. Ci sono ritorni, sofferti come quello di Nainggolan, sentimentali come quello di Borja.

Conte non può più nascondersi; ha perso ma poi devi imparare a vincere, ha chiesto, ha ottenuto, esigeranno. La rosa dei nerazzurri è probabilmente la più lunga e completa della A, non lascia scuse. Ma nulla lascerà la Fiorentina. Ha vinto alla prima. Ha entusiasmo, potenziale, poco da perdere e tutto da conquistare. Potrebbe ritrovare Capitan Pezzella.

Seconda ma allo stesso tempo prima anche per lo Spezia, che alle 12:30 ospiterà al Dino Manuzzi di Cesena il Sassuolo, per la sua prima in A della storia. C’è agitazione in città e tra i giocatori. Non potrebbe essere diversamente, ma ciò spesso non paga. È arrivato qualche profilo d’esperienza a rimpolpare lo zoccolo duro della B. L’impressione è che Italiano debba prepararsi a compiere un miracolo sportivo. Difronte il Sassuolo. I neroverdi hanno registrato dei numeri impressionanti contro il Cagliari, 17 tiri verso la porta di Cragno solo nel primo tempo, ma non hanno preso i tre punti. Avranno rabbia e voglia, possono solo inciampare in una sottostima degli avversari. Potrebbe esordire Ayhan al centro della difesa, è un giocatore da seguire.

Alle 15:00 due partite: Napoli-Genoa e Verona-Udinese.

Che Genoa dovrà aspettarsi Gattuso? I rossoblù hanno bagnato l’esordio con una prestazione da favola, che certo va contestualizzata. Maran ama giocare in ampi spazi, preferisce il lungo, lascerà il pallino agli avversari. Poi, li attaccherà in ripartenza.
Il Napoli viene da una vittoria a due facce. Ha fatto male al Parma quando Osimhen ha portato ampiezza alla manovra, ha fatto invece male soltanto quando gli spazi erano intasati, per la verve insufficiente delle mezzali.
Potrebbe stringere un patto con gli avversari, ha la pazienza per mantenere la partita in equilibrio e provare a prendersela sul finale. Facile ipotizzare che il nigeriano partirà ancora dalla panchina

A Verona, l’Hellas, dopo essersi ritrovata magicamente tre punti in classifica grazie al pasticcio Diawara, ha la fortuna di giocare la seconda consecutiva in casa. Juric in estate ha rinunciato a tanto, ma ha impressionato per come i nuovi sembrano già aver appreso i suoi principi. Ha la difesa contata, ma anche un paio di carte nuove: Benassi e Favilli. Esordio per l’Udinese, primo test per Gotti che deve meritarsi la riconferma. Non ha ricevuto regali dal mercato e rischia di perdere sul finale De Paul, che intanto andrà in campo. Salvarsi è stato quasi facile l’anno scorso, potrebbe essere molto più difficile questa stagione. L’impressione è che i friulani si stiano trascinando.

Lo Scida attende il Milan. Nonostante il Crotone abbia esordito come peggio non poteva, queste sono le partite che danno entusiasmo ai campi di provincia e orgoglio a chi va in campo. Le possibilità dei padroni di casa sono basse, il calendario non ha aiutato l’adattamento alla massima serie. Inoltre mancheranno Riviere e Benali. I rossoneri hanno cominciato esattamente come avevano finito: vincendo. Sono una squadra in costante crescita e finalmente convinta nei propri mezzi. Era da anni che non li vedevamo lavorare così, questa è la differenza di Ibra coniugata all’equilibrio di Pioli. Possono fare bottino pieno. Potrebbe essere la partita di Rebic.

Alle 20:45 non si chiuderà la seconda giornata, ma la domenica calcistica. Lo farà all’Olimpico, dove la Roma se la vedrà con la Juventus.

I giallorossi sono in grossa difficoltà. Non è una difficoltà tecnica, né tattica. C’è confusione e la squadra lo avverte. Il caso Diawara è da principianti. Dzeko, il capitano, era stato venduto al miglior offerente e spedito in panchina a Verona. Poi non c’è stata la forza di prendere Milik e il bosniaco è rimasto, sarà anche titolare. L’augurio era che con il cambio di proprietà i giallorossi potessero concentrarsi solo sul campo, ma non è ancora successo.
La Juve ha la sua piccola bega (Suarez) ma è ancora un ronzio, una zanzara, niente di più. I bianconeri hanno parlato in campo con la Sampdoria, hanno detto di essere diversi, soprattutto nell’approccio, non più passivo. È arrivato Morata, lo spagnolo è un inno alla dinamicità. Partirà in panchina, cosi come Dybala recuperato.

Dalla partita vogliamo delle risposte alle seguenti domande: la Roma cosa ha da chiedere al campionato? La Juve è già per davvero la squadra europea che abbiamo visto alla prima?

A chiudere la giornata, di lunedì, ci sarà un derby, quello emiliano tra Bologna e Parma. È il derby tra le deluse, ma il Bologna ci sembra comunque molto più avanti della cugina. Rischia Orsolini, un’altra brutta prestazione potrebbe costargli il posto, torna Kurtic e Liverani bacerà terra, ha disperato bisogno di una mezzala tecnica.