Serie A, il commento alla prima giornata con Tommaso Turci di DAZN

serie a tommaso turci

In esclusiva per Calcio in Pillole, abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere sulla prima giornata di Serie A con Tommaso Turci, giornalista, telecronista e inviato di DAZN.

La Serie A è ricominciata dopo appena un mese e mezzo di stop dalla fine della scorsa stagione: un inedito per il nostro campionato. A livello generale, che sensazioni hai ricavato dalle squadre impegnate sotto il profilo della condizione atletica e mentale?

Il calcio post-lockdown ci aveva abituato a ritmi abbastanza bassi anche perché la seconda parte del campionato si è giocata in piena estate. Quest’anno, rispetto alle stagioni passate, la pausa tra le stagioni è stata breve ed il lavoro durante la preparazione non ha portato carichi eccessivi. In questa prima giornata ho visto brillantezza anche nei giocatori fisicamente più strutturati, sicuramente sono stati svolti più allenamenti mirati e personalizzati.

Passiamo ai match, e partiamo dagli anticipi del sabato. A tuo avviso, cosa ci dice la vittoria della Fiorentina sul Torino? E come credi si muoveranno le due squadre negli ultimi due giorni di mercato?

La Fiorentina potrebbe essere una delle rivelazioni del campionato perché ha dato continuità alla passata stagione e inserito giocatori funzionali al sistema di gioco come Amrabat, Borja Valero e Bonaventura. Se anche Chiesa dovesse restare, i Viola si potrebbero seriamente divertire. Il Torino ha cambiato completamente filosofia e dovrà aspettare qualche giornata per vedere il calcio di Giampaolo: ci vuole tempo e pazienza, ma serve anche un mediano abile nel 4-3-1-2, che dia tempi di gioco alla squadra. Torreira sarebbe stato il giocatore perfetto.

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Il pareggio sul campo tra Verona e Roma è diventato un 3-0 a tavolino per un errore nella compilazione delle liste da parte dei giallorossi. L’emblema, forse, del momento di una squadra che vive l’ennesima rivoluzione. Che prospettive ha la Roma, e dove può arrivare invece questo Verona?

Forse sì, questa è una leggerezza che una società di Serie A non può permettersi. Dal punto di vista del campo credo che solo a mercato chiuso Fonseca potrà lavorare con serenità provando a migliorare la scorsa stagione. Dzeko resterà? Il livello della squadra con o senza di lui cambia. Il Verona invece penso che possa raggiungere la salvezza senza troppi patemi, ma ha perso dei protagonisti dell’entusiasmante scorsa stagione. Juric dovrà essere bravo a inculcare ai nuovi interpreti i meccanismi che hanno reso il Verona una piccola Atalanta.

La vittoria di Parma ha messo in mostra un Napoli a due facce: sterile nel primo tempo, pericolosissimo dall’ingresso di Osimhen in poi. Nonostante le parole di Gattuso, ti aspetti un impiego più massiccio del nigeriano già dalla prossima partita? Quali possono essere, invece, le prospettive del Parma per questo campionato?

Il Napoli mi piace molto: è un gruppo compatto, una squadra molto unita che si è amalgamata ulteriormente dopo la passata stagione. Il possesso palla di Gattuso e la pazienza nel trovare il guizzo giusto per vincere la partita come successo al Tardini possono pagare a lungo termine. Osimhen sarà un titolare di questa squadra, del nigeriano mi ha sorpreso l’approccio: cattivo, maturo, ambizioso. È un giocatore che dà soluzioni diverse a Rino, fisicamente è mostruoso, quando parte in progressione è incontenibile. Il Parma invece ha necessità intervenire sul mercato dopo il cambio di proprietà, mi aspetto l’arrivo di un trequartista che possa legare centrocampo e attacco: l’obiettivo è la salvezza, giocando a pallone però.

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Sassuolo-Cagliari e Genoa-Crotone sembrano essere, rispettivamente, scontri diretti per metà classifica e zona salvezza. Sei d’accordo con questa lettura? Chi hai visto meglio nei primi 90 minuti?

Il Sassuolo quest’anno è chiamato al salto di qualità. De Zerbi deve cercare di non vanificare quanto di buono fatto nel finale dello scorso campionato lavorando su un gruppo che sta diventando sempre più maturo. L’asticella si alza anche perché sono rimasti tanti giocatori di alto livello. Il Cagliari di Di Francesco mi intriga, anche lui ha bisogno di tempo per mettere in pratica il suo calcio. Genoa-Crotone potrebbe sembrare una sfida salvezza, ma dopo una giornata è difficile capire quali saranno le rivelazioni del campionato. La squadra di Stroppa sicuramente lotterà per non retrocedere con il gruppo della passata stagione.

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Il piatto forte della prima giornata era sicuramente Juventus-Sampdoria. Gli occhi di tutta Italia erano puntati su Andrea Pirlo, all’esordio assoluto su una panchina. Ti aspettavi un risultato del genere? Come giudichi la prestazione dei bianconeri, e quella della Sampdoria?

Onestamente non mi aspettavo una squadra così vivace e con un’identità così chiara. Pirlo ha portato un’impronta e idee interessanti, ma siamo ancora all’inizio. Lui stesso è consapevole che ci sia ancora tanta strada da fare. Intanto complimenti per la prima vittoria, anche perché affrontare Ranieri a livello tattico non è mai semplice.

A chiudere la prima giornata, ieri sera, è stata Milan-Bologna, vinta dai rossoneri con una doppietta del solito Ibrahimovic. Come hai visto le squadre di Pioli e Mihajlovic rispetto alla scorsa stagione?

Il Milan è ancora la squadra pulita e quadrata che avevamo apprezzato a luglio, con un Ibrahimovic ancora più in palla fisicamente e sempre più leader emotivo del gruppo. C’è grande solidità nella fase di non possesso e la dimostrazione è il fatto che la squadra di Pioli ha concesso poco anche senza i titolari Kjaer e Romagnoli. Il Bologna mi sembra più o meno quello dell’anno scorso, aspetta le conferme dei suoi giovani. Credo che Barrow farà un grande campionato.