Serie A, il Milan sorride col minimo sforzo. Inter, un punto per lo Scudetto

Serie A, Milan-Sampdoria

(Photo by Andreas SOLARO / AFP) (Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

La venticinquesima di Serie A sorride al Milan, unica delle prime cinque in classifica a vincere. Napoli ed Inter non vanno oltre l’1-1. Stesso risultato in Atalanta-Juventus. Il Venezia sbanca l’Olimpico Grande Torino infiammando la lotta per la salvezza.

Serie A, il Milan sorride col minimo sforzo. Inter, un punto per lo Scudetto

In Serie A, la sesta di ritorno regala una nuova – vecchia – capolista: il Milan. Grazie alla vittoria casalinga contro la Sampdoria, sommata a quella nel derby di sette giorni fa, i rossoneri rubano cinque punti ai cugini nerazzurri in sole due gare. Nulla di eccezionale nella vittoria dei ragazzi di Pioli contro i blucerchiati, se non un gran lancio di Maignan finemente finalizzato dal golden boy Rafael Leao.

Gara più interessante, invece, quella di sabato, al Maradona: il Napoli ha dominato il primo tempo, ma non è stato bravo a trovare la via della rete. Gol arrivato solo grazie al rigore trasformato da Insigne. Nella ripresa vengono fuori i ragazzi di Simone Inzaghi, che pronti-via pareggiano con Dzeko, ma non riescono ad approfittare di un avversario, soprattutto negli ultimi minuti, alle corde. 1-1 finale e nerazzurri che, complice la vittoria dell’andata, sono in vantaggio negli scontri diretti. Per Spalletti il bicchiere deve essere mezzo pieno: la rosa a sua disposizione, ricordiamolo, è quella che nelle ultime due stagioni ha chiuso con un settimo ed un quinto posto, fatta eccezione per lo svincolato Juan Jesus ed Anguissa arrivato in prestito. Essere terzi in classifica dovrebbe inorgoglire la piazza partenopea, piuttosto che generare mugugni.

Serie A, Atalanta e Juventus non si fanno male

In attesa del monday night Spezia-Fiorentina, a chiudere provvisoriamente la giornata di Serie A ci ha pensato Atalanta-Juventus. Stesso risultato del Maradona, ma con toni decisamente diversi. I padroni di casa, infatti, recriminano ferocemente per la mancata espulsione di Sczcesny – presunto fallo da ultimo uomo su Koopmeiners – ed un rigore non assegnato per fallo di mano in area di rigore di De Ligt. Proteste manifestate a gran voce, ai microfoni di Dazn, dal direttore generale Umberto Marino, scagliatosi contro la moviola di Luca Marelli con un laconico “meno male che non arbitri più”.

In barba ai presunti errori arbitrali, però, il dirigente bergamasco dovrebbe prendersela anche con i suoi, colpevoli di aver subito, sugli sviluppi di un calcio d’angolo e con difesa schierata, in pieno recupero il gol in capocciata di Danilo. Bianconeri che hanno lasciato il campo soddisfatti, con Max Allegri ripreso più volte a sorridere, a dimostrazione del fatto che la nuova realtà juventina è estremamente realista riguardo le proprie potenzialità. Realismo che, a tratti, sembra far rima con provincialismo.

Serie A: nella capitale si intravede la mano di Sarri. Ed anche quella di Mourinho…

La Lazio ha aperto il turno di campionato battendo, sabato all’Olimpico, un Bologna in piena crisi. Netto 3-0 per i biancocelesti, che in questo 2022 hanno ingranato – quantomeno in Serie A – la marcia giusta: tre vittorie, due pareggi ed una sconfitta. Insomma, media punti da piazzamento in Europa League e sesto posto in classifica più che meritato. La mano di Sarri incomincia a vedersi. Ai deboli di stomaco sconsigliamo di riguardare gli higlights del tecnico di Figline Valdarno, non esattamente un campione di eleganza.

Per restare nella capitale, anche la mano di Mourinho si vede eccome. Ennesima scialba prestazione dei giallorossi, che contro il Sassuolo non vanno oltre il 2-2 raggiunto negli ultimi secondi di gara. Squadra ancora priva di identità di gioco, stavolta salvata dalla grinta – spesso, nel recente passato, tramutata in nervosismo – che ha concesso agli uomini del portoghese di tornare a casa con un punto. Il gol di Cristante impedisce di assistere alla solita conferenza-show dello Special One, limitatosi solo ad intimare alla stampa di non parlare di squadra disunita. C’è chi, però, metterebbe in discussione anche il solo termine “squadra” associato ai capitolini.

Serie A, Milan neo capolista, Salernitana costantemente ultima: testacoda

A chiudere la classifica di Serie A c’è ancora la Salernitana di Colantuono. I granata, nonostante una importante campagna acquisti orchestrata dal diesse Walter Sabatini, ed ovviamente finanziata dal neo presidente Danilo Iervolino, non riescono a svoltare. Di certo andare a pareggiare a Genova contro i rossoblù, di questi tempi, è un qualcosa di molto vicino ad un miracolo. Ma un solo punto non basta per alimentare il sogno salvezza, distante ormai nove punti, complice l’impresa del Venezia a Torino. Sono circa trenta i chilometri che separano Salerno dal pontificio santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei: dunque, la distanza per raggiungere la Grazia è minore di quella che separa dal quartultimo posto in classifica.