Suning contro la Premier League: “Ci deve più di 100 milioni”

Premier League

(Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

Lo scontro tra Premier League e gruppo Suning non accenna a placarsi. Il gruppo economico cinese, che ha la proprietà del canale televisivo PPLive Sports International, ha depositato una controcausa contro le autorità calcistiche inglese. A riferirlo è il Financial Times e la questione è sempre legata ai diritti tv e ai pagamenti nel periodo della pandemia.

Dopo aver interrotto la trasmissione delle partite del campionato inglese in Cina, la Premier League aveva citato in giudizio l’emittente per 215,3 milioni di dollari per non aver rispettato i pagamenti dei diritti tv.

La contromossa del gruppo Suning è arrivata in questi giorni. L’emittente di proprietà cinese ha a sua volta citato la Premier e chiede 116,8 milioni di euro alle lega inglese.

Secondo un rappresentante di PPLive Sports International, intervenuto al Financial Times: “Abbiamo fatto il nostro meglio per raggiungere un compromesso ma non ci è stata data alternativa all’intraprendere un’azione di tipo legale. Sembra che la Premier League abbia usato un doppio standard e trattato in maniera diversa un’emittente britannica da una cinese”.

Il fulcro dell’accusa di PPLive Sports è legata ai cambiamenti della Premier League nella ripartenza post-lockdown che avrebbero causato perdite economiche sostanziali all’emittente; questo perché le modifiche all’orario hanno diminuito il numero di partite giocate nello slot orario che in Cina significa prima serata. Inoltre, sempre secondo il canale del gruppo Suning, la Premier League avrebbe trattenuto 116 milioni di dollari pagati per partite che poi non sono state trasmesse.