Tassotti-Luis Enrique: la gomitata entrata nella storia

Luis Enrique

(Photo: Alexander Demianchuk/TASS)

È il 9 luglio del 1994 e l’Italia riesce a passare alle semifinali del Mondiale negli Stati Uniti, Roberto Baggio ha appena segnato il secondo gol degli Azzurri dopo il vantaggio firmato da Dino Baggio e il pareggio di Caminero.

L’immagine simbolo di quella vittoria è Luis Enrique, oggi commissario tecnico della Spagna e all’epoca giocatore del Real Madrid, che con la bocca rosso sangue esce dal campo. Impossibile da dimenticare.

Hijo de puta! Hijo de puta!”. Un grido disperato di un ragazzo che gronda sangue dal naso. “Hijo de puta!”, Luis Enrique non ci vede più, è arrabbiato col mondo e soprattutto con chi gli ha tirato quella gomitata. Con Mauro Tassotti, appunto.

L’azione che porta al codazo 

Minuto 94 di una partita tesissima, che la Spagna ha ripreso e che solo un errore di Salinas davanti a Pagliuca ha evitato che andasse in favore degli uomini di Javier Clemente, il commissario tecnico basco che di corregionali ne ha convocati otto. Tra questi, Jon Andoni Goycoechea che da destra crossa alla cieca verso il centro, non ci sono più schemi in un pomeriggio con temperature inumane, gli spagnoli forse erano già pensavano ai tempi supplementari, ma è rimasta un’ultima possibilità.

Palla in mezzo troppo lunga, anche se in area Luis Enrique sembra poterci arrivareinvece crolla a terra, dopo un contatto con Mauro Tassotti. Il terzino del Milan indossa un anacronistico 9 sulla spalla, in un’epoca in cui le nazionali ancora assegnavano i numeri di maglia in base all’ordine alfabetico, come a scuola. Tranne alcune rare eccezioni, come Roberto Baggio in quel caso, a cui era stato dato il 10.

Dopo il contatto con Tassotti c’è Costacurta che richiama l’attenzione dei sanitari, mentre nel frattempo Luis Enrique si alza e va dritto dall’arbitro, l’ungherese Sandor Puhl. Non piove, ma i giocatori sembrano essere appena usciti dalla doccia, per colpa dell’umidità che opprime il Massachussetts. Tassotti, stanchissimo, viene invece portato via da Pagliuca.

Nessuna rissa, fa troppo caldo

C’è  poca voglia di iniziare una rissa, pochissime energie; l’unico che proprio non riesce a stare fermo è il giocatore del Real Madrid, schierato inizialmente come unica punta da Clemente. È, insomma, un “falso nove” quando questo concetto non esiste ancora, perlomeno per come viene inteso oggi. Quando nel secondo tempo entrerà Salinas, Luis Enrique si sposterà di nuovo sull’esterno.

Per fortuna non c’era il Var

L’arbitro non segnala niente, ma la Fifa sì che ha visto. Non si può far rigiocare la partita, ma a Tassotti viene appioppata la squalifica più pesante nei confronti di un calciatore nella storia di un Mondiale: ben otto giornate. Usa ’94 per il terzino italiano è finito, ma pure la carriera con la maglia azzurra.