Torino, il Gallo alza la cresta, ma Sanabria si prende la scena

Torino

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Si fa attendere, come una star. Quando le squadre scendono in campo per il riscaldamento, prima di TorinoGenoa, Andrea Belotti è tra gli ultimi ad affondare i tacchetti sul terreno di gioco, e raggiungere i compagni che non partiranno dal primo minuto per il tradizionale torello. Da quel momento, gli occhi del Grande Torino sono tutti su di lui. Alla lettura delle formazioni, il misuratore di decibel racconta che l’affetto dei tifosi granata è forte e che la diatriba sul rinnovo del contratto non ha incrinato il rapporto, almeno fino adesso.

L’ingresso in campo è ancora più emblematico. Avviene contemporaneamente alla decisione di Giacomelli, sollecitato dalla sala Var, di annullare il gol di Linetty. Tutto lo stadio, però, sembra non accorgersi di quello che succede: questo perché il popolo granata non vede l’ora di esplodere in un applauso, per accompagnare il Gallo durante la sostituzione, e in un sospiro di sollievo: è tornato!

Dopo uno scampolo di partita nella sconfitta contro il Napoli, una buona mezz’ora ieri sera, contro il Genoa. Un dato emerge immediatamente: il capitano del Toro subentra con la voglia di spaccare il mondo, con la determinazione di chi vuole tornare a trascinare la squadra, di chi ha sulle spalle il peso di essere leader e anima del Torino. Dopo pochi minuti, brucia il diretto avversario sulla destra, con un gesto atletico che da solo restituisce lo stato di forma del giocatore, e mette in mezzo un pallone preciso per Linetty, che spreca. Per il resto, tante piccole cose, ma fatte bene.

Il Gallo è tornato. Tutto lo stadio ha aspettato il suo ingresso, ha cantato per lui e accompagnato con trasporto ogni azione. A prendersi la scena, però, è stato Sanabria: autore del gol dell’1 a 0 e dell’assist per Pobega che vale il 2 a 0. Al di là dello score che finisce a tabellino, la prestazione dell’attaccante è stata sorprendente, sia dal punto di vista tecnico, che da quello atletico.

A distanza, un duello per prendersi il centro dell’attacco granata. Da una parte l’uomo simbolo, che scalpita per tornare protagonista. Dall’altra il “novellino”, che non disdegnerebbe certo di scalzare il capitano dal ruolo di guida della manovra offensiva. In tutto questo, ride Juric, che si gode una rinnovata rivalità che non può che fare bene al suo Torino.