Torino, situazione delicata. Interviene il direttore dell’Asl

Torino

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

È stato un fulmine a ciel sereno sulla Serie A. Si parla del focolaio Covid registrato nello spogliatoio del Torino. Sembrava che, con tutte le difficoltà del caso, la Serie A fosse ormai ‘rodata’ per gestire i contagi, invece la situazione granata rimette tutto in discussione. Il club di Urbano Cairo registra 8 positivi nel gruppo squadra e, stando al protocollo in vigore, qualora fossero 10 nell’arco temporale di una settimana, la squadra potrebbe chiederei rinvio senza opposizione alcuna. Tuttavia, regolamenti a parte, come accaduto per Juventus-Napoli, ciò che adesso desta davvero preoccupazione è la saluta pubblica, dato che i giocatori di Nicola sono risultati positivi alla variante inglese. Gli allenamenti sono stati sospesi.

In tal senso, infatti, è intervenuto il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco, prima a Radio Punto Nuovo poi a La Gazzetta dello Sport. Emblematiche le sua parole: “Se non ci fosse stata la variante inglese allora non avremmo preso questa posizione”. L’Autorità Sanitaria Locale, infatti, ha disposto il blocco delle sedute d’allenamento e, con ogni probabilità, il suo parere sarà determinante circa la disputabilità del match con il Sassuolo, prima ancor che si esprima la Lega, chiamata a riferire in data odierna. Picco ha aggiunto, relativamente anche all’incontro successivo con la Lazio: “La tensione è altissima. Ci devono essere i requisiti di sicurezza per autorizzare il viaggio a Roma. Soprattutto in relazione alla maggiore contagiosità che le varianti rappresentano e che può costituire un elemento di criticità importante”.

La situazione preoccupa e non solo il Torino, ma l’intera tenuta del campionato. Intanto, qualora il match Torino-Sassuolo venisse rinviato, spuntano le prime ipotetiche date di recupero. La data più probabile, al momento, sembra essere quella del 17 marzo.