Tottenham, i tifosi chiedono l’esonero di Conte: “É una vergogna”
Non sono giorni facili per Antonio Conte nel nord di Londra, tanto che le polemiche sollevate dai tifosi nelle ultime settimane si sono evolute, secondo quanto riferito da Tuttosport, in vere e proprie richieste d’esonero. Gli Spurs hanno perso tre delle ultime sette partite giocate nel mese d’ottobre, ma a scatenare l’ira dei supporters non sono tanto i risultati quanto il calcio proposto dal tecnico italiano, reputato troppo difensivo per la qualità della rosa. Nelle ultime ore, infatti, non sono mancati tweet dispregiativi all’indirizzo dell’ex tecnico di Inter e Juventus, che nonostante gli ottimi risultati finora conquistati in Premier League non è entrato nei cuori dei tifosi inglesi, da sempre molto esigenti anche dal punto di vista del gioco.
Tottenham, i tifosi chiedono l’esonero di Conte: cosa non funziona?
Il Tottenham è attualmente terzo in Premier League, dietro solo allo spumeggiante Arsenal di Arteta e alla super potenza Manchester City. Ciò che non va giù ai tifosi tuttavia non è da ricercare nei risultati in termini di punti (oggettivamente ottimi) ma nel calcio proposto dagli Spurs, ritenuto troppo difensivo e “provinciale” per la qualità della rosa, che nei suoi ranghi, ricordiamo, ha calciatori del calibro di Kane e Son. Non è un mistero che il calcio di Antonio Conte si basi su un’ottima organizzazione difensiva e sull’intensità fisica, peculiarità che sono risultate decisive nelle sue precedenti avventure. Il tecnico italiano è da sempre abile nel compattare i gruppi e dare una mentalità guerriera alle squadre che allena, ma dal punto di vista del gioco le sue idee sono molto lontane a quelle di tecnici come Guardiola, Arteta, ten Hag, Sarri e Klopp, che invece vogliono dominare attraverso la proposizione offensiva e il possesso palla.
Le dichiarazioni del tecnico sulla rosa
“Sono stato molto chiaro in estate con il club. Quando si scende in campo ogni tre giorni è necessario che si abbia a disposizione una rosa profonda e il club lo sa bene. La squadra mette in campo grandissimo impegno ma se si gioca tanto capita di avere degli infortuni. E non avere tre o quattro titolari, per una squadra come la nostra, significa essere nei guai. Ci servono tempo e pazienza. Se giocassimo una partita ogni sei o sette giorni, potremmo lottare per qualcosa di importante. Se qualcuno pensa che possiamo inventare la vittoria e fare un miracolo, se qualcuno non vuole ascoltare e capire la situazione, non è un problema mio. Noi dobbiamo lavorare uscire insieme da questo periodo di partite e poi vedremo dove siamo e di quale miglioramento abbiamo bisogno nel prossimo mercato di gennaio”.