Ventura sull’esperienza in Nazionale: “Avevo pronto un triennale con una big”

Gian Piero Ventura torna a parlare della sfortunata esperienza sulla panchina della Nazionale italiana nel 2016-17, culminata con l’esclusione dai mondiali in seguito alla sconfitta contro la Svezia ai playoff qualificazione.

In un’intervista al portale TuttoCalcioPuglia.com, il tecnico genovese parla così della triste esperienza alla guida degli azzurri: “Ci penso, ogni tanto. Mi arrabbio con me stesso per le scelte fatte, me la prendo con qualche vicenda extracalcistica che ha inciso tanto nella mia avventura con la Nazionale. Avevo due anni di contratto con il Torino e un contratto di tre anni firmato con una grossissima società di Serie A.”

Ventura racconta di aver accettato l’incarico perché convinto da Marcello Lippi; il quale avrebbe dovuto affiancarlo in qualità di Direttore Tecnico della Nazionale, salvo poi rinunciare per l’incompatibilità della carica con la professione di procuratore del figlio Davide. “Ho rinunciato a tutto questo perché Lippi mi diede la possibilità di fare il ct. Tutti dicevano fosse la ciliegina sulla torta di una carriera. Il giorno dopo che ho firmato, Lippi non c’era più e mi son ritrovato da solo a gestire l’aspetto tecnico e politico”.

In sostanza Ventura si dice pentito di aver accettato l’incarico di CT, troppo diverso dal suo modo di allenare: “Tornassi indietro non lo rifarei. Ma non avrei dovuto farla nemmeno in quel momento. I miei collaboratori mi dicevano di tornare a fare le cose che sapevamo fare, di andare tutti i giorni sul campo“.