Bologna, De Silvestri: “Mihajlovic è incredibile, noi siamo come lui”

Bologna De Silvestri Mihajlovic

(Photo by Jonathan Moscrop/Getty Images)

Lorenzo De Silvestri, difensore del Bologna, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport parlando della situazione di Sinisa Mihajlovic e del finale di stagione dei felsinei. Di seguito le sue parole.

Bologna, le parole di De Silvestri su Mihajlovic

Bologna De Silvestri Mihajlovic
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

SULLA VISITA A MIHA: «E lo abbiamo voluto fare senza calpestare un termine che oggi, in questo presente difficile e per lui così pesante, è basilare: leggerezza. Parlo della leggerezza seria e concreta, quella che ti porta anche a sdrammatizzare nei momenti del bisogno». 

SULLA VITA: “Quando dopo la gara vinta con l’Inter ho detto che il momento vissuto a parlare con Mihajlovic mi fa riflettere sulla vita è perché ero appena arrivato, come tutti, da una videochiamata con lui. E intendevo che intanto uno così forte non l’avevo ancora visto. E che davanti a cose del genere non esistono ruoli, allenatori, dirigenti, giocatori, terzini, portieri, centravanti, 3-5-2, giocare bene e giocare male, costruzione dal basso o lancio lungo. Tutto in subordine. C’è la persona con la persona. E che la persona deve vivere la vita appieno, in ogni istante e, come dice spesso Sinisa, con il pensiero che la vita stessa non si vive in assenza di problemi ma nonostante i problemi. E Mihajlovic ce lo sta dimostrando”. 

SULLA VITTORIA CON L’INTER: “Per quella leggerezza di cui sopra, al di là degli eventi da campo, gol o situazioni”. 

BOLOGNA È UNA REGOLA: “Lo è perché la gente sa divertirsi ma essere professionale nel momento giusto e perché sai crearti il tuo mondo famigliare girando per il centro, che sia col barista o il verduraio o chi ti vuole offrire un caffé. Lo è il Bologna perché quando c’è il momento dell’aggregazione è potenza pura. Vede: questo è un periodo difficile, ovviamente non paragonabile a tutto quello che sta passando Sinisa; ma c’è un lavoro dietro da far paura. Lo staff e i giocatori, i magazzinieri e i ragazzi delle giovanili, Fenucci, Bigon, Di Vaio, l’area tecnica, Saputo quando è stato con noi e chi lavora a Casteldebole: senza retorica, mi pare d’essere a casa. E poi, quando parliamo con Sinisa, cerco di immedesimarmi, come tutti, in lui: noi siamo venti e lui è da solo in quella stanza; noi abbiamo un compagno vicino e lui vede un monitor, un computer”. 

SUL RINNOVO: “Molto felice. Era un obiettivo. Io e Carlotta, la mia fidanzata, adoriamo questa città”. 

SULLE RICHIESTE DEI TIFOSI: “La gente deve sapere che fare qualcosa di più è nei nostri pensieri e nelle nostre corde, ma non è sempre semplice. Uno dice “Si poteva fare meglio”. Vero: abbiamo perso delle partite in cui abbiamo sbagliato tanto. Ma io dico che si poteva fare anche peggio, soprattutto in un campionato in cui a 4 giornate dalla fine non è ancora deciso nulla. La mia parola d’ordine, da sempre, è equilibrio: io rispetto sempre il risultato sportivo”. 

SU MOURINHO: “La prima volta lo vidi quando giocavo con la Fiorentina e l’Inter ci estromise in semifinale di Coppa Italia. Mi farà strano vederlo dentro all’Olimpico ma non vedo l’ora di giocare”.