Inter e Milan, fattore H: Hakimi ed Hernandez incidono ancora

hakimi inter

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Anche nella giornata di ieri Hakimi e Theo Hernandez si sono rivelati fondamentali per le vittorie rispettivamente di Inter e Milan. Dopo un momento iniziale di appannaggio, entrambi gli esterni delle compagini milanesi sono usciti fuori, diventando ormai un vero e proprio fattore per le proprie squadre.

Chiamarli terzini sarebbe ingeneroso così come descriverli con sembianze da difensori: sia Hakimi che Hernandez stanno migliorando sicuramente in fase di non possesso, specie il secondo, ma al momento la differenza la fanno quando possiedono il pallone. Dotati di una velocità disarmante e di una tecnica di grande livello, gli ex Real Madrid sono diventati ormai tasselli importantissimi per i propri allenatori.

Le qualità di Hernandez

Hakimi gioca come esterno destro in un centrocampo a 5 mentre Theo Hernandez fa il “terzino” in una difesa a 4, almeno sulla carta. Le progressioni palla al piede dell’esterno mancino fanno pensare tutt’altro che ad un difensore: Hernandez è un vero e proprio esterno, spesso coperto da chi agisce sulla trequarti sull’out di sinistra. Rebic, Leao o Hauge devono infatti fare i conti spesso con le transizioni del francese e devono farsi trovare pronti in caso di un contropiede.

Chiedergli di non salire per lasciare spazio agli attaccanti sarebbe folle e anche i numeri lo dimostrano: 3 gol fatti e 3 assist collezionati in 12 partite giocate. Fisicamente è in grandissime condizioni e lo sta dimostrando giornata dopo giornata. L’apporto offensivo che offre è ormai una caratteristica del Milan così come lo è quello che Hakimi garantisce all’Inter.

Hernandez
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Le qualità di Hakimi

Tra qualche panchina di troppo e lo scetticismo per una fase difensiva non eccezionale, il marocchino ex Borussia Dortmund si è preso la scena a suon di gol e assist. In 13 partite Hakimi ha segnato 4 gol e collezionato 2 assist, come Hernandez è entrato in 6 reti ma ha segnato più del francese. L’ex Real Madrid è un attaccante aggiunto e ormai per Conte è diventato un fattore determinante sulla fascia destra: inoltre ha dimostrato di avere potenzialità tecniche molto importanti (basta rivedere la doppietta con il Bologna per rendersene conto).

In fase di copertura deve naturalmente migliorare ancora tanto, ma in pochi se lo ricordano quando lo vedono inserirsi sempre con i tempi giusti e soprattutto quando lo osservano partire palla al piede. Nonostante sia al primo anno in Italia sta reggendo anche bene la pressione e la competizione con il sempre verde Darmian, dimostratosi un’ottima seconda scelta.

Insomma, avere dei “terzini” di questa portata aiuta e non poco la propria manovra offensiva: sia Hakimi che Hernandez sono sempre più determinanti per due meccanismi che ad oggi sembrano essere quasi perfetti.

Hakimi
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)