Juventus, Del Piero: “Squadra ad alto potenziale con limiti evidenti”

Del Piero

(Photo by Claudio Villa/Getty Images for Laureus)

In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, Alessandro Del Piero ha analizzato l’attuale situazione della Juventus, con un focus particolare sull’imminente ottavo di Champions League contro il Villarreal.

Contro il Torino la squadra ha giocato male. Con l’Atalanta, invece, mi era piaciuta, soprattutto in fase offensiva. Impossibile pensare che tutti i problemi fossero risolti dopo il mercato di gennaio. La strada è ancora lunga. Vlahovic aggiunge opzioni che prima non c’erano, come per esempio riguardo alla verticalità. Peccato per l’infortunio di Dybala, il tridente è un’idea sulla quale insistere“.

L’ex capitano bianconero fa il punto sulla stagione della Vecchia Signora, al momento indecifrabile e con poche certezze.

La Juventus è una squadra ad alto potenziale, ma con evidenti limiti da superare. Il numero di punti fatti negli ultimi quattro anni è sempre calato e questo non può non essere un fattore. indipendentemente dagli allenatori che si sono susseguiti. La qualità della squadra, a centrocampo, ma anche davanti prima dell’arrivo di Vlahovic non è la stessa degli anni precedenti. Se manca qualcosa sotto quell’aspetto, lo devi compensare attraverso il gioco e soprattutto con la mentalità da Juve: cattiva e affamata“.

Prossimo avversario dei bianconeri è, come detto, il Villarreal e Del Piero avvisa l’undici di Allegri in merito ai pericoli dell’incrocio.

Questa squadra non può considerare i quarti come obbiettivo massimo da raggiungere. Se guardiamo al valore generale, la Juventus è favorita. Ma se prendiamo in esame la stagione, allora il gap si livella. L’errore più grave da non commettere riguarda il non essere all’altezza del Villarreal sul fronte dell’aggressività e del ritmo. Mi aspetto un clima di fuoco“.

Juventus, Del Piero: “Spero che Dybala possa dare ancora tanto a questa maglia”

Da un 10 all’altro: impossibile non dedicare uno spazio a Paulo Dybala, fuori dall’andata di Champions League per un problema muscolare, ma sempre al centro delle discussioni in merito alla sua permanenza in bianconero.

Mi auguro che Paulo stia bene e possa trovare continuità sul campo, cosa che, al momento, gli manca molto e spero possa dare ancora tanto a questa maglia. Lui è un attaccante e come tale deve essere più vicino possibile alla porta, per toccare il maggior numero possibile di palloni importanti. Che sia da seconda punta o da terzo del tridente, poco importa“.

A proposito di tridente, nell’intervista ecco comparire un cenno alla rivoluzione tattica orchestrata da Lippi e che ha visto come protagonista, proprio, lo stesso Del Piero.

Lippi voleva una squadra di rottura e quel tridente fu rivoluzionario: la scelta era chiara, aggredire per 90 minuti, con gli attaccanti che si sacrificano come dei gregari. Quello era il segreto. Se nella Juve di adesso fanno lo stesso è una soluzione che può funzionare“.

Un cenno finale sul possibile futuro capitano della Juventus.

De Ligt è stato comprato e pagato tanto per essere un leader e possibile erede della BBC“.