La Roma di Fonseca: duttile e camaleontica, Veretout e Dzeko i perni

(Photo by Tiziana FABI / AFP) (Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

La Roma di Fonseca ha iniziato il proprio campionato come peggio non poteva: con una sconfitta maturata per 3-0 a tavolino contro l’Hellas Verona. I giallorossi si sono ripresi di lì a poco andando a pareggiare in casa con la Juventus, vincendo contro Udinese e Benevento e conquistando infine un altro punto nella sfida di ieri sera contro il Milan. E’ chiaro come quello della squadra capitolina sia un processo di crescita nel pieno del proprio percorso: la compagine di Friedkin è una sorta di cantiere aperto, ma con diversi punti fermi su cui basarsi.

La Roma di Fonseca: duttilità tattica

La duttilità tattica manifestata in queste prime giornate dalla Roma è senza dubbio il punto di forza corale più importante. Fonseca riesce a passare senza troppi problemi da un modulo all’altro, potendo adattare senza rimorsi i propri giocatori: in particolare il 3-4-2-1 e il 4-2-3-1 sono i sistemi di gioco che fin qui il tecnico ex Shakhtar ha adottato con maggiore frequenza.

Una delle chiavi di questa duttilità è sicuramente Lorenzo Pellegrini, capace di poter giocare nei 2 di centrocampo quando la linea difensiva è a 3, ma pronto a fare il trequartista quando invece ci si schiera a 4. Dal 7 giallorosso passiamo agli esterni, tutti capaci di poter giocare sia come quarti di difesa e come quarti di centrocampo: Bruno Peres è sicuramente più portato ad attaccare così come Santon è più portato a difendere, completo e fondamentale invece l’apporto di Spinazzola fino a questo momento.

Una grossa mano dal punto di vista tattico infine la sta dando anche Bryan Cristante, non proprio l’uomo che ci si aspetta di vedere in copertina. L’ex Atalanta e Milan ha leggermente deluso le aspettative nelle scorse stagioni, ma sta ritrovando smalto grazie al sacrificio e al suo continuo mettersi a disposizione: Fonseca fin qui l’ha utilizzato sia come difensore centrale che come come mediano, senza dimenticare sprazzi di partita in cui ha fatto anche il trequartista. La sua duttilità, quando sfruttata, rende la Roma camaleontica e imprevedibile, capace di poter cambiare modulo in qualsiasi momento.

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Roma: i punti fermi

I perni fino a questo momento sono stati due: Jordan Veretout ed Edin Dzeko. I due si sono fin qui rivelati come al solito fondamentali per lo scacchiere di Paulo Fonseca, anche e soprattutto dal punto di vista realizzativo.

In queste prime 5 partite di campionato infatti la Roma ha siglato ben 11 reti, 7 delle quali sono state segnate dalla coppia Veretout-Dzeko (rispettivamente 4 e 3). Una buona mano l’ha data sicuramente anche Pedro, con 2 gol segnati, seguono poi Kumbulla e Perez a 1.

Come detto però, Veretout e Dzeko hanno dimostrato di essere attualmente una spanna sopra a tutti. Il primo regge praticamente da solo l’equilibrio a centrocampo e inoltre è sempre glaciale dal dischetto, una caratteristica non proprio da tutti. Il secondo, nonostante si pensava non fosse al meglio dal punto di vista psicologico, ha dimostrato ancora una volta di essere il perno principale di questa squadra, sia in termini di gioco che per quanto concerne la fase realizzativa.

Dzeko segna a porta vuota, seguito da Pedro, il gol del 4-2 contro il Benevento. Gol numero 40 della quarta giornata di Serie A - Photo Paolo Bruno - Getty Images
Photo Paolo Bruno – Getty Images