LaLiga, e se il Barcellona, nel Derbi di Madrid, tifasse Real?

Real Madrid, Atletico

(Photo by JAVIER SORIANO/AFP via Getty Images)

Nulla divide quanto la fede calcistica, né l’amore, di cui il tifo è comunque una delle espressioni più pure, né la politica, capace di trovare convergenze impensabili in un campo di calcio. Ci sono, però, delle eccezioni, anche se nessuno avrà il coraggio di ammetterlo. Nella Barcellona che si prepara alle elezioni più attese e importanti degli ultimi decenni, è difficile credere che il Derbi di Madrid lasci indifferenti i tifosi blaugrana. Che, nel caso – per una volta tutt’altro che malaugurato – di vittoria del Real, tornerebbero davvero in corsa per la Liga. Non solo, si aprirebbe una corsa a tre bellissima, come non si vedeva da tempo.

Una belle boccata di aria fresca per un campionato che, più di ogni altro in Europa, sta pagando gli effetti della pandemia. Piangono le casse del Barcellona, non ridono quelle del Real, sono allo stremo quelle del Valencia, e allora poter tornare a parlare di calcio sarebbe una vittoria per tutti. Anche a costo di tifare contro l’unica squadra capace, negli ultimi 17 anni, di insidiare il duopolio Real-Barça: l’Atletico Madrid di Diego Simeone. Diventato, ormai, uno degli allenatori più longevi d’Europa: il Cholo siede sulla panchina dei Colchoneros dal 1° gennaio 2012, quando prese il posto di Quique Sánchez Flores.

Da allora, l’Atletico Madrid ha vinto un campionato, due Europa League, due Supercoppe Uefa, una Coppa del re, una Supercoppa di Spagna. In tutto, 509 partite e 1.037 punti raccolti. E una buona fetta di Spagna calcistica, tra Castilla e Catalunya, che farà il tifo per vederlo cadere, e regalarsi così un finale di stagione spettacolare. E se invece il Cholo mettesse a segno il colpo gobbo? Beh, ci sarebbe solo da togliersi il cappello, perché vorrebbe dire, se non chiudere il discorso, quantomeno ristabilire le distanze. Di fronte, ci sarà uno dei peggiori Real degli ultimi anni, e Zidane lo sa bene. In un derby, però, non ci sono scuse né favoriti, seppure i precedenti dicano altro. Si parte da zero a zero. E che vinca il migliore. Meglio se il migliore è il Real.