Millwall-Derby County, tornano i tifosi, torna anche il razzismo

OneFootball - (Photo by Jacques Feeney/Getty Images)

Se n’è parlato. Se n’è discusso abbondantemente. Si è lavorato alacremente, affinché i tifosi rientrassero allo stadio. Non si parla di Italia, non ancora, ma di Inghilterra. Più precisamente, del match di Championship tra Millwall e Derby County. Infatti, dopo mesi di “porte chiuse”, il campionato inglese ha riaccolto i propri fan o, per lo meno, nelle zone in cui è consentito, in base alle restrizioni in vigore e alla diffusione del virus.

Ed è cosi che, mentre si attendeva l’inizio di un “nuovo ciclo” che, auspicabilmente, potesse essere il primo passo verso il ritorno al calore del pubblico, Millwall-Derby County diventa l’ennesima tappa di un percorso globale mai interrotto, quello dell’ignoranza manifestatasi sottoforma di razzismo. Infatti, poco prima dell’inizio del match, i giocatori si sono inginocchiati, come di consueto in questi mesi. Il gesto, ovviamente, riprende la battaglia, iniziata a maggio, dopo la morte dell’americano George Floyd, divenuta nota come Black Lives Matter.

Pertanto, i giocatori hanno omaggiato la causa di supporto al popolo afro. In quel momento, dagli spalti del “The Den”, sono piovuti fischi, insulti, e schiamazzi deplorevoli di disappunto. A fine match, Micah Richards, ex giocatore di Manchester City e Fiorentina, ha commentato con sdegno e rammarico l’episodio: “È una scena che mi spezza il cuore. Come hanno fatto questi tifosi ad essere ammessi alle partite? Ci sono 2000 persone, puoi individuare chi è andato. Non ci sono scuse. Sono stufo da morire di parlare di questa situazione. Mi si spezza il cuore, perché è come se avessimo fatto dei passi in avanti, ma ancora abbiamo tanto da fare. È come se fosse caduto nel vuoto”.

Che dire. Ben tornati tifosi, ben tornato razzismo, nella speranza che, Millwall-Derby County, sia solo un episodio isolato.