Personaggi – Diogo Jota, la nuova stella del Liverpool

Emergere in una big è una delle cose più complicate per un giovane calciatore.
Lo è soprattutto se davanti su hanno alcuni fra i migliori giocatori al mondo.
Complicato sì, ma non impossibile.
Diogo Jota, giovane talento portoghese che negli ultimi sette giorni ha regalato con i suoi gol sei punti al Liverpool, ne è l’esempio lampante.
Giocatore dotato di una grande velocità abbinata ad una buona tecnica, impiegato principalmente come ala, ma anche prima o seconda punta, Jota sta riuscendo a trovare spazio in un tridente dove i titolari sono fenomeni del calibro di Mohamed Salah, Roberto Firmino e Sadio Mané.
La sua storia è un invito a perseguire i propri sogni, anche di fronte alle difficoltà.

Gli inizi

Diogo Jota, all’anagrafe Diogo José Teixeira da Silva, nasce a Massarelos, una delle sette freguesias (letteralmente “parrocchie”) in cui è divisa Oporto, il 4 dicembre 1996.
Appassionatosi al calco grazie ai suoi genitori Isabel Silva e Joaquim Silva, Diogo, fra una partita e l’altra con i suoi amici, capisce di voler diventare un calciatore e a 9 anni entra a far parte della sua prima squadra, il Gondomar.
Ne ha di talento il piccolo Diogo, ne ha tanto da fare la differenza contro ragazzi più grandi di lui e da guadagnarsi, nel 2013, l’ingresso nelle giovanili del Paços de Ferreira, club della Primeira Liga.
Un anno gli è sufficiente per meritare il salto di categoria: per la stagione 2014-15 viene inserito nella prima squadra.

I primi anni da professionista

Il ragazzino di Massarelos esordisce prima in coppa nazionale (19 ottobre), poi in campionato (20 febbraio) e lascia immediatamente il segno: il 17 maggio 2015 segna all’Académica de Coimbra il suo primo gol da professionista, diventando così a 18 anni, 9 mesi e 10 giorni il più giovane marcatore del Paços nella massima serie.
La stagione successiva conferma le attese: Diogo firma 14 gol e 10 assist in 35 presenze fra campionato e coppe. A 19 anni.
Un talento così fa gola, a tanti. Lo vogliono Benfica, Porto, ma soprattutto lo vuole l’Atletico Madrid, che se lo aggiudica per 7 milioni di euro. Per crescere serve però giocare con continuità e fra i Colchoneros in attacco c’è gente non proprio facile da superare nelle gerarchie: Griezmann, Fernando Torres, Carrasco, Gaitán…
Diogo viene quindi ceduto in prestito proprio a quel Porto che lo aveva cercato in precedenza e senza perdersi d’animo continua a coltivare il suo sogno.

(Photo credit should read MIGUEL RIOPA/AFP via Getty Images)

Nella sua Oporto Jota disputa una buona stagione, impreziosita da una folgorante tripletta al Nacional all’esordio da titolare in campionato e dal suo primo gol in Champions League (al Leicester), ma soprattutto incontra l’allenatore Nuno Espirito Santo, che si rivelerà fondamentale per la sua crescita.

Il grande salto

Nell’estate 2017 infatti il tecnico di São Tomé passa al Wolverhampton, in Championship, e chiama con sè Diogo, nel frattempo tornato a Madrid.
Il classe ’96, affascinato dal progetto, vuole il meglio per sè e sa che per ottenerlo bisogna rischiare perché l’Atletico non sembra credere in lui; accetta l’offerta.
Le critiche che arrivano dal Portogallo non minano la sua scelta, sostenuta invece dalla sua famiglia.
Il dado è tratto.
Diogo Jota vola oltremanica in prestito con diritto di riscatto e controriscatto in favore dell’Atletico Madrid.

(Photo by Clive Mason/Getty Images)

La prima presenza in Championship coincide con il primo gol con la nuova maglia. Alla fine del campionato, vinto, il tabellino recita: 44 presenze, 17 gol, 6 assist. Not bad.
Per Diogo, riscattato per 14 milioni dai Wolves, si spalancano le porte del palcoscenico più in vista al mondo: la Premier League.
Al cospetto dei “grandi” il portoghese è tutt’altro che intimorito, anzi: il 5 dicembre 2018 arriva il primo gol, al Chelsea, poi il 19 gennaio seguente è il momento per una strepitosa tripletta al Leicester, che fa di lui il secondo portoghese a firmarne una in Premier League. Il primo era stato un certo Cristiano Ronaldo.

(Photo by Richard Heathcote/Getty Images)

Il Wolverhampton a fine campionato, grazie anche ai suoi 9 gol e 5 assist, è settimo ed in estate, superando i preliminari, si guadagna l’accesso all’Europa League.
La stagione 2019-20 è quella in cui Diogo sboccia definitivamente; in campionato si riconferma, in Europa è fra i trascinatori dei Wolves, che arrivano fino ai quarti di finale.
Le performance sfoderate gli valgono anche la convocazione in Nazionale, con cui esordisce il 14 novembre 2019.
Diogo è pronto per una big.

Da riserva a uomo decisivo

Nell’estate del 2020 il Liverpool bussa alla porta del Wolverhampton ed acquista il portoghese per 45 milioni. Un investimento importante per un ragazzo che deve ancora compiere 24 anni e che non parte da titolare. Anzi, non è neanche detto che giochi, vista la gente che ha davanti. Jota però, che non ha nessuna voglia di essere un rincalzo e non ha paura di nulla, si impegna al massimo per far vedere chi è.
Debutta con la nuova maglia il 28 settembre, contro l’Arsenal, entrando all’80’, e tanto per cambiare trova subito il gol: all’88’ minuto raccoglie una respinta di David Luiz, si coordina e la mette nel sacco.

(Photo by JASON CAIRNDUFF/POOL/AFP via Getty Images)

Jurgen Klopp di calciatori forti ne ha visti e ne ha a disposizione tanti, ma con Diogo scocca subito la scintilla. L’ex Wolves infatti da lì in poi le gioca tutte. Alcune volte da titolare, altre volte Klopp lo manda in campo nella ripresa per spaccare la partita. Nella gara contro lo Sheffield il tecnico tedesco abbandona addirittura il “suo” 4-3-3 e schiera Diogo titolare assieme a Salah, Firmino e Mané. Non si può rinunciare alla freschezza e al talento del lanciatissimo portoghese, che prontamente ripaga la fiducia firmando il gol decisivo.
Tre giorni dopo, in Champions League, il ragazzo di Massarelos va nuovamente in gol, sempre da titolare.
L’ultima gara, in ordine di tempo, è quella di sabato scorso. Al 70′ Liverpool e West Ham sono sull’1-1. Klopp manda dentro Jota. 15 minuti e sul filtrante di Shaqiri il portoghese si inserisce in area a velocità supersonica. Il tiro da distanza ravvicinata è imparabile per Fabianski. 2-1, l’ha risolta Diogo.

(Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Partito come riserva, gli sono bastate poche apparizioni per ritagliarsi il suo spazio in una squadra di fenomeni e risultare decisivo.
Succede quando si ha talento da vendere. Succede quando si crede in sé stessi senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà. Succede quando ci si impegna al massimo.

IMPOSSIBLE IS NOTHING!