Xavi e il Barcellona 2.0: Depay e Pedri le armi per rinascere

Xavi

(Photo by Neville Hopwood/Getty Images for Qatar 2022)

Il Barcellona chiama, Xavi risponde. 16 anni da calciatore con la maglia blaugrana, una vita intera vissuta con i colori di una squadra che lo ha lanciato dal settore giovanile e di cui, lo stesso Xavi, è stato emblematico nel periodo più scintillante. L’ex centrocampista torna nella sua squadra, stavolta da allenatore, per risollevare le sorti di un Barcellona smarrito. Problemi finanziari e un’involuzione tecnica da brividi, acuita dall’addio di un altro simbolo del DNA vincente blaugrana: Leo Messi, approdato in estate al Psg. Sarà una sfida dura, quella che attende Xavi in Spagna. Ecco quali possono essere le mosse per ridare smalto e splendore ad una squadra che, nello scorso decennio, ha impressionato il mondo cambiando i dettami tattici del calcio moderno.


L’Al-Sadd di cui è stato allenatore Xavi, dal 2019, ha cambiato più vesti tattiche durante la sua gestione. Si va dal 4-2-3-1 al 3-4-1-2, passando per un 4-1-4-1 di guardiolana memoria. Xavi ha più volte reinventato la sua squadra, con l’inevitabile obiettivo di porre i protagonisti della rosa nella condizione di essere determinanti, nonché pilastri della manovra. Il passaggio al 3-4-1-2 ha concesso un ruolo primario a Santi Cazorla, trequartista tuttofare della rosa di Xavi. Sono stati proprio i trequrtisti – o in genere gli esterni altri – il piatto forte del calciomercato dei qatarioti. Dal citato Cazorla ad Afif, passando per Ayew. Fantasia al potere, possesso palla ipnotico e rapido fraseggio negli ultimi 40 metri.


Il Barcellona di Koeman ha spesso ‘dondolato’ tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3 senza riuscire ad avere un vero predominio territoriale, nonché un gioco fluido ed in grado di essere continuo nella pericolosità. Presumibilmente, Xavi ripartirà dal 4-2-3-1 cercando di rimettere i trequartisti blaugrana nella condizione di dare vita ad una manovra rapida che crei gli spazi. Se Ayew ed Afif, nel suo Al Sadd, sono stati più volte reinventati come seconde punte, lo stesso destino potrebbe accadere a Depay, complici anche i problemi di Aguero che sarà indisponibile per tre mesi. L’ex Lione può essere l’arma della svolta tattica di Xavi, così come il giovane ragazzo d’oro Pedri che diventerà il punto di riferimento per il gioco tra le linee.

Difficile vedere la difesa a 3. Anche il 4-3-3 non sembra essere la prima soluzione a cui penserà Xavi anche se, con tale modulo, ha ottenuto le migliori prestazioni in Qatar. Grande chance anche per De Jong, che imparerà direttamente da un uomo che ha saputo interpretare, come pochi al mondo, quel ruolo. Il Barcellona di Xavi è pronto a partire.