Il miglior Lukaku mai visto: l’Inter si gode il suo campione

OneFootball - (Photo by INA FASSBENDER/AFP via Getty Images)

“All’inter sto giocando il mio miglior calcio”. Ha commentato così il suo straordinario momento di forma Romelu Lukaku, top scorer dell’Inter targata Antonio Conte, al termine del match con il Monchengladbach. L’attaccante belga, fin dal suo approdo in nerazzurro nel 2019, ha avuto un impatto devastante sull’ambiente Inter, nonché sul calcio italiano. I numeri danno ragione a Big Rom. Lukaku è già andato in doppia cifra, portando a referto 11 reti in 12 presenze complessive, tra campionato e Champions League. Il 9 nerazzurro, con la maglia dell’Inter, ha già segnato 45 gol in 63 presenze totali. Numeri spaventosi, specie se si considera che, con la maglia dell’Inter, ha superato il suo massimale realizzativo raggiunto al Manchester United e all’Anderlecht, con circa 35 partite giocate in meno. Lukaku, verosimilmente, è già a metà dei gol messi a segno con l’Everton, con 103 presenze in meno. Spaventoso.

Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, in questo 2020, Lukaku ha segnato nelle coppe europee ben 11 reti. Tre in più di un certo Robert Lewandowski, e di un altro top scorer come Erling Haaland. Se si guardano le reti totali dell’anno solare, Romelu Lukaku vede davanti a sé solo Lewandowski, Haaland e Cristiano Ronaldo. A livello di competizioni Uefa, Lukaku, oltre al palcoscenico europeo, sta scalando la graduatoria degli storici marcatori dell’Inter. Infatti, con la doppietta messa a segno ai tedeschi, Lukaku ha raggiunto quota 13 gol. Superati Bobo Vieri, Aldo Serena e Oba Oba Martins. Il belga ha agganciato Recoba, Cruz, Palacio e Boninsegna, in appena 15 apparizione europee in nerazzurro. Davanti a sé, ora, restano solo Mazzola (17 gol in 52 partite), Adriano (18 gol in 35 partite) e Altobelli (35 gol in 69 partite).

Romelu Lukaku ha “rivoltato” l’ambiente Inter. Arrivato come sostituto dell’ex capitano Mauro Icardi, ha incarnato in brevissimo tempo l’essenza dell’“interismo”. L’ipotetico percorso di inserimento che, Lukaku avrebbe dovuto seguire con l’ausilio dei compagni, è stato, naturalmente, sostituito da una vera e propria consacrazione come leader. Lukaku, oltre ad aver assunto il ruolo di guida in campo, ha preso e ripreso per mano una squadra che, malauguratamente, stava entrando in un tunnel di pesanti difficoltà. Dapprima umile e rispettoso, nell’accettare la panchina di Reggio Emilia, poi superbo e dominante, nel riprendere le redini dell’attacco nerazzurro e, con una doppietta, riaprire uno spiraglio di qualificazione che, dopo il Real Madrid, sembrava svanito del tutto.

L’Inter si gode Lukaku. Lukaku si gode questa magica tappa della sua carriera. I nerazzurri, oltre ad aver trovato un vero campione dell’area di rigore, hanno scoperto un uomo pronto a diventare simbolo della rinascita. Un ragazzo di 27 anni che, in questa tappa della carriera, ha trovato l’apice del suo rendimento e, parallelamente, della sua serenità ambientale. L’Inter gongola, fiera dell’investimento fatto nell’estate 2019, e speranzosa di vivere un ciclo di successi con Lukaku, il suo top player assoluto.