Sassuolo-Juventus, Buffon: “Mi prendo 20 giorni per decidere il futuro”

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Gianluigi Buffon ha parlato ai microfoni di Dazn parlando del momento della Juventus e chiarendo il suo futuro.

“Nel pre gara cercavo in qualche modo di mettermi pressione. Se non riesco a fare questo e mi approccio in maniera serena e superficiale non posso più giocare. E’ un mio modo per entrare in partita, sapevo che era una partita importante per noi e se non c’è il pubblico, dopo 700 partite, qualcosa ti devi inventare. Io sono stato contento del saluto di due anni fa dello Stadium, anzi, sarei stato in difficoltà a doverlo riproporre davanti al pubblico. Quel tolgo il disturbo? Se l’ho detto, l’ho fatto in modo umile cercando di far capire che anche se sono 20 anni alla Juve, l’ho servita come se fossi l’ultima ruota del carro. Magari qualcuno poi pensa che desideri di voler rimanere dopo tanto tempo, io sono Gigi Buffon e da mio padre ho capito che non devo diventare pesante col tempo. Alla Juve ho dato tutto e se sono qua è merito mio ma grandissimo della Juve”.

“Secondo me questa Juve è forte ma delle volte discontinua e questa discontinuità ci ha fatto perdere punti impensabili per strada. Probabilmente questo è dovuto alle caratteristiche individuali perché se la devi valutare non sai qual è il motivo. Abbiamo perso 5 punti col Benevento, con la Fiorentina idem, 10 punti in più ti giochi lo scudetto. Contro le grandi squadre siamo lì nel bilancio, nel match singolo te la giochi con tutti. Sul gol me la sono un po’ presa con l’arbitro perché poteva fischiare un fallo e siccome mi gira prendere gol in partita mi sono scaldato un attimo. Fra le decine di motivazioni per cui sono tornato alla Juve era per mettermi alla prova come uomo. Sono sempre stato leader, capitano, un giocatore di spicco della squadra e ho sempre confortato i giocatori che non giocavano cercando di stimolarli. Mi sono messo alla prova facendo il secondo portiere e alla fine di questi due anni sono felice perché sono una persona affidabile e propositivo dando il meglio di me con quello che potevo dare. Se un giorno dovrei fare l’allenatore potrò dire a un giocatore di stare in panchina perché ci sono stato anche io. Futuro? Non ho nulla da nascondere. Io sono arrivato alla Juve che ero un ragazzo e vado via da uomo felice. Mi prendo 20/25 giorni per decidere, ho avuto tante offerte. Devo vedere se ho la forza e la passione per farlo. Se la proposta mi piace prenderò le mie decisioni”.