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La tematica della riapertura degli stadi è ormai accesissima. Dopo le singole Federazioni, tocca alla UEFA pronunciarsi sul ritorno del pubblico sugli spalti.

In Italia

In Italia, si sa, il dibattito è più volte rimpallato di burocrazia in burocrazia e si è arrivati il 19 settembre a un’apertura per mille spettatori. Da allora non sono mancate dichiarazioni di personaggi gravitanti nel calcio e non. L’ultimo a parlarne, in ordine di tempo, è stato Roberto Mancini, CT della Nazionale, ma anche Beppe Marotta, AD dell’Inter, è intervenuto in merito. Entrambi hanno espresso soddisfazione per la decisione e un augurio, naturalmente, per l’aumento del numero degli ingressi consentiti.

V’è stato anche chi, però, ha mostrato perplessità sulla limitazione uniforme a mille tifosi, come il Viceministro della Salute, Sileri. Per questo si è resa necessaria la risposta del CTS, che ha, di fatto, negato un’apertura più estesa.

All’estero

La questione è calda anche in Inghilterra, dove il piano di riapertura degli stadi è stato sospeso. In Germania, invece, gli stadi hanno riaperto con una linea disomogenea, in base al contagio nelle diverse aree. In Francia, poi, agli stadi possono accedere cinquemila tifosi, previo accordo con le autorità.

La disposizione UEFA sugli stadi

Mancava, insomma, solamente la UEFA a deliberare in merito agli stadi. La nota è arrivata ieri, anche se una prova per la riapertura è già avvenuta nella finale di Supercoppa Europea, che si è disputata nella Puskás Aréna di Budapest riempita per il 30% della capienza.

Ieri, allora, la UEFA ha diramato il comunicato ufficiale secondo cui potrà esservi pubblico nelle partite per le competizioni UEFA riempiendo il 30% della capienza degli stadi, laddove le leggi locali lo permettano. Sia l’apertura al pubblico sia il massimale previsto sono soggetti alle decisioni degli organi nazionali del Paese dove si gioca l’incontro. Si impone, inoltre, il distanziamento sociale e si può ricorrere all’obbligo di mascherina se la normativa locale lo prevede. Sono, però, proibite le trasferte.

La nuova disposizione si applicherà già alle prossime partite di Nations League, in programma la prossima settimana.