Non solo Iachini: chi rischia la panchina in Serie A?

Paolo Rattini/Getty Images

Il ritorno di Cesare Prandelli alla Fiorentina apre una sosta Nazionali che potrebbe essere particolarmente accesa sul fronte panchine.

Dopo 7 giornate, quello di Beppe Iachini è il primo esonero della Serie A 2020/21. Per l’ex allenatore del Sassuolo è stato fatale lo 0-0 abbastanza scialbo contro il Parma di Liverani, un ex viola. Uno scherzo del destino, nel contesto di un feeling mai scoccato con l’ambiente. Il caso Chiesa ha influito nel condire un’avventura che in questo campionato si chiude con 8 punti in 7 gare. Troppo, troppo poco per una società che punta a tornare presto tra le grandi.

Aperte le danze, ora si potrebbe aprire una vera e propria girandola di esoneri. L’addio di Iachini è arrivato per non aver mantenuto le aspettative iniziali, gli altri sarebbero portati, come spesso capita, da ragioni di classifica.

E’ questo il caso di Rolando Maran. Va detto, ed è importante ricordarlo, che sull’avvio difficile del suo Genoa c’è anche l’ombra dei numerosi casi di Covid19 riscontrati tra i giocatori. Metteteci dentro un calendario poco soft in avvio, con Napoli, Inter, Roma e il derby della Lanterna nelle prime 7, e i 5 punti conquistati prendono un’altra forma. Ma l’ex allenatore del Cagliari sa di non avere troppo credito a propria disposizione.

Risalendo la classifica, sembra essersi guadagnando qualche punto, nel rapporto con il proprio presidente, Marco Giampaolo. Dopo un avvio in cui “sarebbe servito un esorcista” – con l’apice della rimonta incassata contro la Lazio – , il Torino sembra aver ingranato. Le 5 lunghezze in classifica sono infatti arrivati nelle ultime 4, dopo un tris di sconfitte ad inaugurare il campionato.

Andamento opposto per Filippo Inzaghi. Il suo Benevento è tosto e di carattere, proprio come lui, che ha mostrato passi avanti evidenti nel ruolo di allenatore. Ha dovuto però fare i conti con un calendario non proprio agevole – anche per lui Inter, Roma e Napoli nelle prime 7 partite – e dovrà sfruttare la sosta per fermare il calo dei suoi. Perché 4 sconfitte di fila sono un campanello da allarme da non sottovalutare.

Avvio molto difficile e andamento da formichina per il Parma di Fabio Liverani. L’avvio da incubo con 3 sconfitte di fila ha posto subito sulla graticola il nuovo allenatore dei ducali. Per uno come lui, abituato a giocare a viso aperto, lasciare l’impronta sulle ceneri del lavoro di D’Aversa. Poi sono arrivati risultati, strappati anche con opportunismo, come il 2-2 di San Siro con l’Inter. Presagio di risalita o brivido di illusione?

Salendo la classifica, sorprende sicuramente vedere così in alto lo Spezia di Vincenza Italiano. Liguri 13esimi, con 8 punti e soprattutto con una sicurezza in sé stessi e una voglia di fare calcio non comune, per una neo-promossa cenerentola assoluta nella competizione. Brava la società nel dare subito manforte, dopo le prime sconfitte, all’allenatore artefice della storica salita in Serie A. Un mister che dal canto suo si è guadagnato tanti complimenti dagli addetti ai lavori anche nelle sconfitte contro big come Milan e Juventus, dove la differenza di organico è stata fin troppo evidente. Il dubbio più grande per gli spezzini è sulla qualità e sulla lungimiranza del gruppo squadra. Ma su chi sta in panchina, per ora, le certezze sono tante.

Paradossalmente, sembrano tranquilli i due allentori delle ultime due della classe. Perché sulla carta erano già preparate ad un campionato ‘in trincea’.

Il Crotone di Giovanni Stroppa sapeva di avere di fronte una stagione a dir poco complicata, ma è orma la tradizione dei calabresi in Serie A. Certo, due punti nelle prime 7 giornate sono un bottino fin troppo magro. E neppure il fatto che uno dei due pareggi sia arrivato contro la Juventus serve ad addolcire l’amaro inizio di percorso.

Una vittoria in più colora il cammino dell’Udinese. Qui fa la differenza la calma e la pacatezza di chi siede in panchina. Luca Gotti, infatti, fin dal suo arrivo alla guida dei friulani si è mostrato capace di fare da parafulmine a critiche e voci, sia per sé sia per il suo gruppo. Una dote che ha fatto la forza dell’Udinese nell’ultima stagione. Riuscirà a replicare il mood?

L’ormai classica pausa Nazionali di metà Novembre propone e a volte impone valutazioni e bilanci. Iachini ne ha già pagato le spese, ma la sosta è ancora lunga. Qualcuno gli farà compagnia nel club degli esonerati 2020/21?